Gela. Il sottosuolo della città si conferma una fucina costante di ritrovamenti, che consentono di ricostruire il passato. Questa volta, durante lavori privati, in via Fazzello, è riemerso uno scheletro. Gli accertamenti sono in corso, per il tramite della soprintendenza, ma si ipotizza che possa essere databile almeno al sesto secolo avanti cristo. Oltre allo scheletro, sono stati individuati altri resti, probabilmente per la sepoltura funebre. I lavoratori impegnati hanno individuato i resti e l’archeologo della soprintendenza di Caltanissetta Gianluca Calà ha effettuato i primi rilievi, assistito che chi sta lavorando nel cantiere, Paolo Walter Città e Angelo Ciscardi, che hanno dato un primo supporto. I lavori privati sono condotti dall’impresa Zappietro e i lavori sono diretti dall’ingegnere Luigi Marino.
I ritrovamenti si susseguono, iniziati con i primi cantieri per la fibra ottica, sono proseguiti durante diversi cantieri privati, nella zona del centro storico e sul lungomare e ora anche in via Fazzello. E’ ormai evidente la necessità di pensare ad allestimenti stabili, con veri e propri musei a cielo aperto, come dovrebbe avvenire nel sito di uno dei ritrovamenti, con un finanziamento della società che si occupa della fibra ottica.