Gela. Le accuse sono pesanti, formalizzate dai pm della Dda di Caltanissetta. Gli spari di tre anni fa sarebbero stati esplosi per uccidere il ventiseienne Davide Raniolo, dopo una lite all’interno di un lido sul lungomare. La misura della custodia cautelare in carcere è stata imposta al cinquantatreenne Enrico Nastasi e ai figli, il ventiduenne Orazio Nastasi e il ventiseienne Giovanni Nastasi. Secondo i poliziotti della mobile e quelli del commissariato locale, sarebbero stati Enrico Nastasi e il figlio Orazio Nastasi a sparare contro Raniolo, che a sua volta sarebbe stato armato. La contesa si accese nel settembre di tre anni fa, pare a causa di screzi maturati durante una serata nel lido. Gli investigatori hanno ricostruito i fatti analizzando dettagliatamente le immagini dei sistemi di videosorveglianza e attraverso le intercettazioni. Stando alle accuse, i Nastasi volevano uccidere. Raniolo fu colpito alla schiena e sottoposto a intervento chirurgico. Domani, sono fissati gli interrogatori. L’inchiesta è ancora più ampia e sono in totale otto gli indagati, tra questi anche la cinquantaduenne Agata Gueli, moglie di Enrico Nastasi e madre dei due giovani arrestati. Non è sottoposta a misura ma secondo gli investigatori avrebbe avuto un ruolo nel giro di droga accertato nel corso delle indagini e tenuto proprio dai Nastasi. In totale, sono otto i coinvolti. Non solo il ferito, Davide Raniolo, ma anche Davide Sciandrello, Maikol Vella e Antonino Raniolo.
Il gip del tribunale di Caltanissetta, vagliando gli elementi acquisiti dai pm della Dda e dai poliziotti, non ha però accolto la contestazione di mafia. Le indagini proseguono mentre i coinvolti sottoposti a misura restrittiva saranno sentiti dal giudice per gli interrogatori di garanzia.