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La scelta di Messinese?...non sarà Cancelleri: "Il potere non gli ha fatto bene, sarebbe un danno per tutta la Sicilia"

Gela. Dopo il divorzio dai grillini e l’espulsione dal Movimento cinque stelle, i rapporti tra il sindaco Domenico Messinese e il neo candidato alla Regione Giancarlo Cancelleri non esistono più. {...

A cura di Redazione
10 luglio 2017 17:12
La scelta di Messinese?...non sarà Cancelleri: "Il potere non gli ha fatto bene, sarebbe un danno per tutta la Sicilia" - Il sindaco Domenico Messinese durante la campagna elettorale del 2015
Il sindaco Domenico Messinese durante la campagna elettorale del 2015
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Gela.Dopo il divorzio dai grillini e l’espulsione dal Movimento cinque stelle, i rapporti tra il sindaco Domenico Messinese

e il neo candidato alla Regione Giancarlo Cancelleri non esistono più.
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“Un danno per tutta la Sicilia”. Cancelleri era stato uno dei principali sponsor politici di Messinese durante la campagna elettorale di due anni fa, conclusa con la vittoria ai danni del dem Fasulo. Adesso, invece, Cancelleri potrebbe diventare un problema politico per la giunta. “In vista delle regionali – spiega il sindaco Domenico Messinese – abbiamo intenzione di parlare con tutti i candidati. Se ci sarà condivisione sul nostro programma, saremo pronti anche ad un sostegno. Con Crocetta i rapporti istituzionali ci sono sempre stati, come è giusto che sia. Non lo considero un difetto, anzi. Cancelleri? Se diventasse presidente della Regione, non sarebbe un problema solo per noi ma per l’intera Sicilia. Purtroppo, il potere non gli ha fatto bene. E’ il tipico prodotto del Movimento cinque stelle, dà precedenza agli interessi di partito piuttosto che alla nostra terra e si lascia trasportare dal rancore”. Insomma, difficile pensare ad un colloquio costante tra Gela e Palermo, qualora i grillini riuscissero a prendere Palazzo d’Orleans. Intanto, Messinese sembra intenzionato a cercare conforto politico più nella sfera civica che in quella dei partiti. “Io parlo con i sindaci, non faccio differenze – conclude – parlo con Pizzarotti a Parma, così come posso fare con Orlando a Palermo, Bianco a Catania o con Moscato a Vittoria. Non mi interessano le differenze partitiche. Siamo tutti sindaci chiamati ad amministrare territori difficili, con risorse sempre più scarse. Purtroppo, gli unici che non vogliono un confronto sappiamo già chi sono, parlano di movimento ma ragionano peggio delle nomenclature dei vecchi partiti”.  

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