La Regione boccia il progetto del porto della giunta, Falcone: “non ci sono i tempi”

 
0
Da sinistra: Pino Federico, Marco Falcone, Emanuele Maniscalco.

Gela. Il progetto del porto rifugio presentato dall’amministrazione comunale e stilato dalla società “Rina consulting” non è fattibile sia per la tempistica che per i costi. La Regione punterà al progetto del 2004, che con un investimento di 137 milioni di euro potrebbe addirittura mandarlo in gara e, ad aprile del prossimo anno, sancire l’inizio dei lavori con la posa della prima pietra. Sulla vicenda è intervenuto, con queste parole, il forzista Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture del governo Musumeci, che si è detto pronto al dialogo con il sindaco Domenico Messinese.

Avanti col progetto del porto del 2004. “C’è ancora tempo per parlare di gestione della struttura che rientra in un più ampio piano di portualità della Sicilia – precisa l’assessore Falcone – Su Gela finanziamo il primo stralcio funzionale. Dobbiamo avere altri incontri con l’amministrazione comunale per comprendere la validità del progetto che potrebbe rappresentare anche un importante asse di collegamento con il mar Ionio. Di certo abbiamo voluto un confronto con il primo cittadino prima di decidere di puntare sulla celerità di realizzazione di un’opera che la città aspetta da troppi anni. Anche da un punto di vista dell’impegno spesa, il seppur valido progetto della Rina consulting, non è di molto inferiore. Costerebbe infatti circa 98 milioni di euro senza un aggiornamento e l’aggiunta dell’iva”.

L’intervento di Marco Falcone ha fatto da corollario all’incontro elettorale promosso da Forza Italia a supporto delle candidatura alla Camera di Pino Federico e al Senato di Giovanna Candurra. “Con Rosario Crocetta è stata una triste esperienza – ricorda la candidata Candurra – Ha fallito da sindaco e poi da presidente della regione. Ricordo che non riuscì a definire il progetto di adeguamento dell’Orto Pasqualello perché sapeva solo predicare una legalità mai praticata”.
La vicenda del porto rifugio ha richiamato l’attenzione anche di Massimo Li Voti, comitato del porto, e Enzo Casciana, gruppo ormeggiatori, intervenuti nella sede elettorale dei forzisti in corso Vittorio Emanuele.

Emergenza sicurezza. “Attualmente la situazione presenta aspetti drammatici – ricorda Casciana – In caso di emergenza il mezzo di soccorso arriva da Siracusa e per raggiungere il porto più vicino, quello di Licata, si impiegano due ore di navigazione. Eppure il porto rifugio è inserito nel piano di emergenza della raffineria e rappresenta l’unico approdo in caso di mareggiate per le grosse petroliere che attraccano al porto isola”.

L’accordo Eni stralciato dal Pd.
Il deputato all’Ars uscente e candidato alla camera, Pino Federico, parla della necessità di dare alla città un progetto politico e nell’evidenziare una lista di progetti per il territorio programmati da presidente della provincia di Caltanissetta, non ha esitato a criticare le scelte sbagliate degli amministratori del Pd. “Questa città è stata tradita e svenduta – ricorda Federico – L’investimento da 732 milioni di euro sancito per riqualificare la Raffineria è stato barattato per un altro sito industriale dall’allora sindaco, dal governatore Rosario Crocetta e dal premier Matteo Renzi. Le stesse compensazioni del protocollo per la bioraffineria non sono nelle disponibilità di Eni. Mi sono sempre opposto a queste logiche, anche da onorevole, perché da sempre manca un crono programma. I vertici di Rage continuano a spostare la data dell’avvio della produzione”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here