La "primavera" archeologica della città a rilento: falle e svarioni, ora le dimissioni del direttore
Tra parco archeologico e soprintendenza, in città spesso non mancano le falle di una gestione che negli ultimi anni non è stata caratterizzata da brillantezza di scelte
Gela. Probabilmente, l'sos doveva scattare già da prima. Nonostante la "primavera" dei ritrovamenti archeologici in città, la gestione dei siti principali sconta pecche enormi. Ieri, anche se non sono note le ragioni, ha rassegnato le proprie dimissioni il direttore del parco archeologico, Donatella Giunta. È rimasta in carica meno di un anno. Al suo posto, la Regione ha designato, ad interim, Angelo Di Franco. Ancora oggi, non si sa quando i due musei potranno effettivamente aprire le porte. L'allestimento interno del museo regionale va a rilento. Quello delle navi arcaiche è atteso da tempo e forse il prossimo anno dovrebbe essere quello buono. Tra parco archeologico e soprintendenza, in città spesso non mancano le falle di una gestione che negli ultimi anni non è stata caratterizzata da brillantezza di scelte. Il personale è ridotto ai minimi, i siti principali sono sovente inaccessibili e l'amministrazione comunale è chiamata a monitorare, in attesa che la Regione si faccia sentire.
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