Gela. Sono giorni di dure polemiche tra i forzisti locali, con i sostenitori del deputato regionale Michele Mancuso che hanno tentato il “blitz” politico, chiedendo l’azzeramento dei vertici cittadini, ritenuti troppo filo-Federico. “Le esternazioni del vicesegretario provinciale ci mettono di fronte ad una scelta – spiega Gaetano Sola della direzione regionale dei giovani forzisti – la nostra condivisione al progetto di Forza Italia non può essere ostaggio di una lotta di potere di alcuni contro altri, finalizzata ad un accaparramento di sedie o poltrone, cariche o distintivi, non legati al merito e al sacrificio personale per il sostegno a un’idea, una bandiera, un ideale di partito”. Chiaro il riferimento di Sola al tentativo di Raffaele Carfì, che mira, insieme agli altri fedelissimi di Mancuso, a prendere in mano il partito, mettendo da parte i filo-Federico, a cominciare dal coordinatore Emanuele Maniscalco. Quelli di Federico, almeno per ora, stanno ad aspettare ma Sola rivendica il ruolo del gruppo che ha permesso a Forza Italia di essere ai vertici in città, almeno da un punto di vista elettorale. “Il successo di Forza Italia – dice ancora – è stato indubbiamente frutto di un’intensa attività a sostegno dei candidati Federico e Bartolozzi, il cui successo ha premiato la sinergia tra i diversi gruppi identificati dall’idea stessa di un partito aperto ai giovani e che, per la prima volta nella sua storia, ha voluto rivendicare un ruolo di guida dell’intera area di centrodestra, finalmente riunita sotto un’unica bandiera, contro i tanti disastri del centrosinistra e del Movimento cinque stelle”.
“Evitiamo stupide lotte…”. Il giovane forzista, a sua volta vicino al gruppo dell’ex deputato Pino Federico, si schiera contro le decisioni imposte. “Crediamo nell’idea che la sopravvivenza di un partito o di un gruppo politico debba essere legata alla sola credibilità degli uomini che ne intendano far parte – ammette – e al sacrificio personale di chi ne voglia condividere le sorti, accomunati dalla piena e convinta condivisione dell’idea di società che si vuole realizzare. E’ finito il tempo delle designazioni imposte dall’alto. Crediamo sia ineludibile la necessità di un sempre continuo coinvolgimento della base e di un sempre costante contatto con i territori e le comunità che si intendono migliorare”. Niente colpi di mano, quindi, ma solo “stabilizzare l’attuale quadro dirigente locale, evitando che una stupida lotta senza quartiere tra guelfi e ghibellini, metta a rischio la credibilità stessa di Forza Italia e dei suoi eletti, nonché di quanti hanno avuto il merito di farlo diventare, unico esempio in Italia, primo partito in città”. Il coordinatore provinciale Michele Mancuso, ieri, ha preannunciato l’intenzione di convocare un vertice in città.