La festa del pane "sforna" polemiche
Tra affidamenti diretti, esclusioni eccellenti e polemiche nel mondo dei panificatori, il clima è più rovente del forno a legna.

Gela.Altro che crosta fragrante e mollica soffice: la "Festa del Pane" si presenta con un retrogusto amarognolo. Si parte stasera in Viale Mediterraneo dove prenderà il via una tre giorni dedicata a uno dei prodotti simbolo del territorio... Ma la miccia delle polemiche si è già accesa.
L'iniziativa porta la firma dell'assessore allo Sviluppo Economico Filippo Franzone, che si è caricato sulle spalle l'intera organizzazione dell'evento. Ma a far discutere al momento non è solo il menù.
Tra gli ingredienti più chiacchierati: l'affidamento diretto dei fondi, attraverso il Mepa - come da legge, certo - ma a soggetti ritenuti fin troppo vicini all'assessore. In particolare, sotto la lente, la voce "comunicazione", che ha puntato tutto - e solo - sui social e su un unico soggetto.
Ma le polemiche non finiscono qui. Ad inasprire l'impasto è stato lo scontro con alcuni panificatori storici della città. Proprio loro, i protagonisti naturali di una festa dedicata al pane, si sono ritrovati... fuori dalla porta.
Riccardo Ascia, coordinatore del progetto "Pane di Gela" promosso dalla CNA, racconta di un invito iniziale... non accettato. Il motivo? L'evento, gli è stato detto, non avrebbe nulla a che vedere con quel progetto partito sei anni fa e che coinvolge tutta la filiera: dai produttori di grano ai molitori, fino ai panificatori.
Un'esclusione che brucia. Anche perché, inizialmente, Ascia aveva accettato di partecipare. Ma poi, divergenze sulla gestione e sul messaggio della valorizzazione del "vero" pane di Gela, hanno reso il clima tutt'altro che conviviale.
Il risultato? La CNA fuori dai giochi, e un pezzo importante di storia e competenze locali lasciato ai margini della festa.
Tutto legittimo, ci mancherebbe, almeno sulla carta. Ma quando si celebra un prodotto del territorio...forse, sarebbe meglio che sia inclusivo per tutti.
E mentre il pane si prepara a essere servito, la domanda resta sul tavolo: promozione del territorio o vetrina troppo personalizzata?
Alla "Festa del Pane", per ora, sembra mancare proprio il lievito della condivisione.