Gela. La droga venne ritrovata all’interno di un appartamento, nella zona di Carrubbazza.
Condanna appellata. Lo scorso marzo, arrivò la condanna a sei mesi di reclusione per il trentenne Cristian Catalano. Adesso, il giovane ha scelto di rivolgersi ai giudici della Corte di appello di Caltanissetta. Lo ha fatto per il tramite del suo legale di fiducia, l’avvocato Francesco Enia. Già in primo grado, davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale, la difesa sottolineò come l’hashish trovato dagli agenti di polizia fosse destinato solo al consumo personale e non, invece, allo spaccio. La condanna arrivò a conclusione del giudizio abbreviato scelto dalla difesa. Insieme a Catalano, successivamente finito al centro del blitz “Villaggio Aldisio 2”, davanti ai giudici è finito un altro giovane che, però, venne rinviato a giudizio. La scoperta della droga arrivò a conclusione di una serie di appostamenti organizzati dai poliziotti, nel tentativo di individuare una possibile base di spaccio.