La crisi dell’indotto Eni, nuova cassa integrazione alla Smim: Elettroclima snc punta alla mobilità

 
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Gela. Le difficoltà dell’indotto Eni sono tutt’altro che superate. Sul tavolo, tra i tanti casi, rimangono quelli di due importanti aziende, la Smim e l’Elettroclima snc. Nuova cassa integrazione alla Smim. In totale, quasi duecento operai senza più sicurezze occupazionali. Nelle scorse ore, infatti, la dirigenza dell’azienda metalmeccanica Smim ha comunicato ai sindacati la volontà di voler prorogare, per un altro uno, la cassa integrazione straordinaria. Un provvedimento che dovrebbe riguardare tutti gli operai utilizzati nei cantieri all’interno della raffineria Eni. Per quanto riguarda i dipendenti attivi nello stabilimento aziendale di contrada Piana del Signore, invece, c’è una nuova richiesta di cassa integrazione ordinaria. Una decisone che sarebbe legata alla drastica riduzione delle commesse da parte del gruppo Eni e non solo. Adesso, dovrebbe aprirsi la trattativa con i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm.

Verso la mobilità per gli operai dell’Elettroclima snc. Proprio Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese, questa mattina tra i tavoli dell’ufficio provinciale del lavoro di Caltanissetta, avrebbero dovuto discutere il caso Elettroclima snc. La proprietà del gruppo sembra ancora intenzionata a confermare il taglio di tutti i sessantotto operai in forza. L’ipotesi, quindi, sarebbe quella di aprire la mobilità, classica anticamera prima del licenziamento. Una posizione del tutto contestata da sindacalisti e lavoratori che, adesso, temono seriamente di ritrovarsi in mano un provvedimento di licenziamento. Anche in questo caso, la proprietà lamenta l’assenza di commesse lavorative. I mancati introiti non consentirebbero di coprire tutte le spese. Si mirerebbe, a questo punto, al rilancio della sola Elettroclima srl, con un numero decisamente inferiore di dipendenti. La riunione, in ogni caso, è stata spostata alla prossima settimana a causa di alcune mancate convocazioni. 

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