Gela. La sanità locale perde altri servizi e costringe i pazienti a ricorrere alle strutture del territorio.
L’indice accusatorio è puntato contro la soppressione di tre reparti presso la clinica “Santa Barbara”. Dalla Neurologia alla Medicina e persino la Cardiologia.
Il segretario provinciale della Cisl, Salvatore Russello, preferisce smorzare i toni e parlare di “chiusura temporanea” spiegando che “la clinica opera con ricoveri programmati e – aggiunge – non avendo emergenze può concedersi una chiusura momentanea dei reparti per agevolare le ferie natalizie del personale. E’ inutile tenere reparti aperti – conclude Russello – se non ci sono urgenze di prestazioni mediche. Comunque la Rsa rimane attiva”.
Non la pensa allo stesso modo il direttore generale dell’Asp, Carmelo Iacono, che nell’ammettere “l’avvio di una attività di riconversione della casa di cura Santa Barbara” non esclude “la chiusura del reparto di Neurologia”. Secondo il manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta “il problema decisionale affonda le sue radici nel neo governo regionale”.
“Se dovesse esserci una reale criticità – assicura il direttore Iacono – l’Azienda non resterà con le mani in mano. L’ospedale di Gela deve avere una Neurologia, come già previsto. Non possono dismettere un reparto nel territorio se non ne aprono un altro. Per aprire – conclude il manager – ci vogliono i finanziamenti. Può darsi che si tratti realmente di una chiusura. Domani affronterò la questione in prima persona”.
Intanto questa mattina un paziente con problemi neurologici è stato trasferito a Caltanissetta ma con un’ambulanza della Croce Rossa Italiana, chiamata in causa a sopperire la carenza di autisti in ospedale. L’unico in servizio era impegnato in un altro trasferimento verso un ospedale di Palermo.