Gela. La gara tra aziende private, tutte interessate ad accaparrarsi la gestione del servizio d’illuminazione pubblica in città, si tinge di molte perplessità. A farle emergere, tanto da indurre la giunta del sindaco Angelo Fasulo a chiedere un parere legale
direttamente al professionista catanese Agatino Cariola, è il responsabile unico del procedimento, l’architetto Santi Nicoletti.
Stando alle note firmate dal tecnico, la commissione di gara scelta per individuare l’offerta migliore davanti ad all’appalto milionario avrebbe commesso un evidente errore di procedura, al punto da esporre a rischi lo stesso ente comunale. Secondo l’architetto, l’offerta presentata dalla cooperativa Cellini, per conto dell’emiliano Consorzio cooperativa costruzioni, sarebbe stata ammessa nonostante la mancanza delle dichiarazioni richieste dal bando pubblico ai punti 2, 3 e 4.
La mancanza della documentazione emerse durante la seduta di gara dello scorso 10 giugno. Venti giorni dopo, alla ripresa delle operazioni, l’offerta venne comunque ammessa. I componenti della commissione di gara giustificarono la scelta facendo leva su una serie di pareri favorevoli emessi dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. Il responsabile del procedimento, invece, ritiene che gli stessi pareri si riferiscano a casi diversi da quello verificatosi durante la seduta del 10 giugno.
Così, ha chiesto di revocare in autotutela l’affidamento del servizio. Adesso, spetterà al legale nominato dalla giunta dipanare quest’ennesima matassa amministrativa. Di certo, le posizioni del rup e quella dei componenti della commissione di gara sono decisamente distanti l’una dall’altra.