Gela. Nessun passo indietro politico, rispetto a quello che rappresentò il 2014, con la scelta di riconvertire il ciclo produttivo di Eni, passato alla linea green. Anzi, i rappresentanti locali di Italia Viva hanno rilanciato le decisioni dell’allora governo Renzi. Lo hanno fatto, nel corso di un confronto in remoto con parlamentari nazionali, eurodeputati ed esperti della “Primavera delle idee” e dei cantieri tematici. Il partito, anche a livello cittadino, sta lavorando su un programma ampio, ribattezzato “Gela 2030” e sull’idea delle smart cities. Si pongono l’obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dei fondi disponibili, per finanziare progetti in vista di una città “nuova”. Esponenti cittadini come il coordinatore Nadia Di Francesco, il responsabile della comunicazione Giuseppe Perna e Rosario Di Natale, hanno tracciato delle prime linee, in tema di rigenerazione urbana, con un progetto ampio sul centro storico. Inoltre, lavorano sul miglioramento del decoro urbano e sulla necessità di rigenerare aree degradate, non solo da un punto di vista urbanistico e architettonico. Si dovrebbe partire da un incubatore, una struttura pubblica da riconvertire e aprire alla città. Parlamentari nazionali ed europei, come Raffaella Paita e Nicola Danti, sostengono nuove forme di economia e per la città prospettano un piano che la trasformi in un polo energetico e per l’idrogeno, che diventi industria veramente sostenibile. Hanno più volte ribadito la scelta dell’allora governo Renzi, senza recriminazioni, nonostante ancora oggi siano tanti i punti interrogativi, rimasti senza risposte, come è anche emerso dal lavoro svolto dalla commissione industria del Senato. L’assessore renziano Cristian Malluzzo ha partecipato al confronto e ha toccato più aspetti dell’azione della giunta Greco, preannunciando che anche per il comparto agricolo si stanno stringendo i tempi, con un piano di interventi urgenti sulle dighe, già presentato all’assessore regionale Daniela Baglieri. Lo stesso Malluzzo ha ricordato il passaggio dall’industria pesante a quella green, ritornando sulle decisioni sostenute da Renzi. Per gli esponenti di Italia Viva, fu “l’intuizione giusta”. Tra i punti dolenti, le infrastrutture che non ci sono. Di recente, il partito nazionale è intervenuto sul progetto della circonvallazione, da 300 milioni di euro.
Con un emendamento, è stato possibile ottenere l’impegno formale alla nomina di un commissario che acceleri l’iter. I renziani hanno da tempo attivato i loro canali nazionali, anche se al confronto mancava il senatore Davide Faraone, forse il referente principale del gruppo locale e che si è anche messo a disposizione del sindaco Lucio Greco, per fare da tramite con il governo nazionale. Allo stato attuale, il canale comunicativo tra il sindaco e gli esponenti di Iv appare piuttosto ben avviato.