Gela. Gli investimenti sul fotovoltaico sono ormai da anni piuttosto concentrati in diverse aree rurali del territorio. Tante procedure sono in corso, nonostante il totale insuccesso di quello che fu il vero capostipite, il progetto “Ciliegino” proposto allora dalla cooperativa Agroverde. Negli uffici regionali, di recente, è stata trasmessa tutta la documentazione tecnica per la procedura di valutazione di incidenza ambientale rispetto al progetto di un sistema agrivoltaico proposto dalla società Hf Solar 14, con sede a Palermo, e che fa riferimento al gruppo Five-E Italy srl. Si tratta di un investimento concentrato nelle aree di Timpazzo, anche adiacenti alla discarica. La documentazione tecnica e le relative planimetrie sono state inviate alla Regione. Il sistema ha una capacità di 29,877,12 Kwp. Sulla base di quello che riporta una delle relazioni illustrative arrivata agli uffici palermitani, l’intervento consentirebbe pure di “riprendere la vocazione agricola dell’area combinandola con la volontà di introdurre coltivazioni per uso non alimentare, nonché coltivazioni con abilità di fitorimediazione, in modo da ripulire il suolo da elementi contaminanti”, proprio per la presenza del sito di Timpazzo. Nella relazione, si escludono impatti rilevanti. “Sulla base dello studio di incidenza ambientale inerente al progetto di installazione dell’impianto agrivoltaico avanzato Gela Timpazzo e sulla scorta delle analisi ambientali nell’area pertinente il progetto, si può affermare che non si verificheranno effetti significativi sulle peculiarità ecosistemiche e biocenotiche, né sugli habitat né sulle specie biologiche presenti nel sito Natura 2000: ZPS ITA050012 Torre Manfria, Biviere e Piana di Gela”, si legge.
Sempre in Regione, è stata completata la fase di verifica di impatto ambientale e di incidenza, con “giudizio positivo”, per un altro progetto agrovoltaico, quello della società Solaer Clean Energy Italy 23 srl, con sede in provincia di Varese. In questo caso la capacità è di 7.301 Kw Dc e potenza in immissione di 5.900 Kw Ac. É previsto in contrada Tenuta Bruca, una delle zone dove sarebbe dovuto sorgere il maxi investimento “Ciliegino”. La diffusione massiccia di progetti di questo tipo, secondo chi opera per la tutela ambientale, rischia però di occupare estensioni notevoli, sottraendole alla produzione agricola locale.