Gela. Un tavolo con i vertici nazionali di Eni e di tutte le divisioni del colosso energetico, con le segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uiltec e con le sigle territoriali. E’ stato fissato per fine mese l’incontro che proprio le segreterie provinciali hanno voluto davanti a quelli che considerano ritardi nel programma per l’investimento “Argo-Cassiopea”. La base gas rappresenta il quadrante più consistente degli investimenti decisi con il protocollo di sei anni fa. Dopo il rilascio anche delle ultime autorizzazioni, i cantieri non sono ancora partiti e secondo i sindacati a rischio c’è la tenuta dell’intero sistema Enimed. L’azienda e i manager invece hanno sempre spiegato che l’investimento è confermato, ma solo con lo slittamento del cronoprogramma dovuto a ritardi degli enti che dovevano rilasciare le autorizzazioni e all’emergenza Covid. Si è già tenuto un confronto tra sindacati e rsu di tutti i siti Enimed siciliani. Gela, Bronte, Ragusa e Gagliano, sono i fronti della produzione dell’up-stream della multinazionale. I segretari provinciali Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania, anche al termine del confronto con i rappresentanti sindacali dei vari siti hanno espresso preoccupazione, puntando ad un coinvolgimento della politica.
Dal territorio è partita la richiesta alle segreterie nazionali, che hanno strappato l’impegno ad un tavolo nazionale sul caso Gela. L’incontro è stato fissato e verranno toccati tutti gli aspetti di un investimento che incide sul futuro produttivo locale. I lavori della base gas sono considerati imprescindibili, non solo a garanzia dei dipendenti Enimed, ma anche dell’indotto che ruoterebbe intorno a tutte le attività. Tra le richieste che verranno portate al tavolo, probabilmente anche il rilancio della produzione nel sito locale.