Gela. Crescono le attese sulla seduta al Ministero dell’Ambiente di riesame all’autorizzazione Aia rilasciata alla Raffineria (RaGe) di contrada Piana del Signore. Gli imprenditori che operano per l’indotto del colosso energetico Eni, Leonardo Li Causi e Giovanni Salsetta (Legacoopsicilia), oltre a Carmelo Turco (Confindustria Centro Sicilia), chiedono
al governatore Rosario Crocetta di avviare un intervento per scongiurare una probabile decisione dei vertici di Raffineria a ridimensionare l’investimento di settecento milioni di euro.
La decisione degli amministratori delle imprese che operano per l’indotto della fabbrica di contrada Piana del Signore, sarebbe scaturita soprattutto dall’atteggiamento mostrato in sede di conferenza di servizi dalla provincia di Caltanissetta. Era stato lo stesso commissario straordinario dell’ente nisseno, Raffaele Sirico, a confermare la decisione di non volere ratificare il calcolo ponderale delle immissioni inquinanti in atmosfera legate alla produzione di energia elettrica e all’attività di raffinazione di Raffineria.
In quella seduta era stata Giulia Cortina, dirigente provinciale del settore Ambiente, ad avallare la posizione della provincia prima che un’osservazione da parte di associazioni ambientalisti costringesse il presidente della commissione a rinviare la seduta di dieci giorni. Alla conferenza di servizi era assente Gaetano Capilli, rappresentante della Regione nella conferenza di servizi.
“Dobbiamo stare con i piedi per terra – aggiunge il commissario Sirico – Al prossimo incontro capitolino accompagnerò la dirigente del settore Ambiente. Sosterremo solo le iniziative di tutela alla salute e dell’ambiente. Siamo pronti a confrontarci anche sul calcolo ponderale ma vogliamo capire”.
Il presidente della regione, Rosario Crocetta, ieri ha incontrato il Sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio e il Viceministro dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, per affrontare anche la vertenza degli stabilimenti Eni nell’isola.
“Sono enormemente soddisfatto per le rassicurazioni ricevute dal governo – ha detto il governatore – su Eni è emersa la volontà di trovare soluzioni finalizzate a impedire la chiusura degli stabilimenti”.
“Chiediamo al presidente della Regione di attivarsi da subito presso le sedi istituzionali competenti per assicurare il giusto equilibrio tra il diritto del fare impresa e il diritto della tutela dell’ambiente e della salute umana della nostra comunità. Confidiamo in Crocetta, quale massima carica istituzionale locale, affinché si faccia giusto interprete delle istanze delle imprese, dei lavoratori e dei cittadini di Gela che rivendicano il potenziamento ed il rilancio delle attività industriali della Raffineria, l’individuazione delle migliori soluzioni tecnologiche disponibili e delle relative risorse economiche adeguate, allo scopo di garantire l’esercizio degli impianti della Raffineria di Gela in totale conformità con le direttive europee, le leggi italiane nonché con le prescrizioni discendenti dall’Aia. Infine, chiediamo la prospettiva del futuro lavorativo delle imprese a salvaguardia dei livelli occupazionali delle maestranze locali”.