Investimenti Eni, sindacati attendono confronto: Castania, "servono anche alternative"

La preoccupazione rimane sempre la stessa, l'eventuale calo occupazionale, tra diretto e indotto, che già mostrano numeri assai ridotti rispetto al passato

30 agosto 2025 16:00
Investimenti Eni, sindacati attendono confronto: Castania, "servono anche alternative" -
Condividi

Gela.  Quello degli investimenti di Eni nel sito locale rimane un tema di non poco conto, quanto agli sviluppi economici e occupazionali. L'amministrazione comunale ha aperto più fronti di dialogo con la multinazionale. Da settembre, le organizzazioni sindacali del settore faranno un quadro complessivo della situazione, incontrando i manager delle aziende del gruppo Eni, cominciando da bioraffineria e Enimed. Gli investimenti più consistenti in programma sono stati completati, con in testa il progetto per il gas “Argo-Cassiopea” oltre al ciclo di produzione dei carburanti per l'aviazione. “Altri investimenti sono in procinto, anche se non nel breve periodo, come le attività per la cattura della Co2 e quelle legate all'idrogeno, oltre alle ulteriori concessioni esplorative in mare – spiega il segretario Uiltec Maurizio Castania – però, non parliamo di maxi investimenti. Sarà importante confrontarsi con il management e cercheremo di farlo già da settembre”. La triade sindacale composta da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e appunto Uiltec, intende monitorare le intenzioni dell'azienda rispetto al sito locale. La preoccupazione rimane sempre la stessa, l'eventuale calo occupazionale, tra diretto e indotto, che già mostrano numeri assai ridotti rispetto al passato. Il sindacato sta partecipando al tavolo sull'area di crisi complessa riproposto dall'amministrazione comunale. Gli strumenti istituzionali che avrebbero dovuto attutire gli effetti della riconversione del ciclo Eni, a oggi non hanno generato risultati. “L'area di crisi e l'accordo di programma hanno permesso, fino a oggi, un solo investimento concretizzato e rimangono almeno più di venti milioni di euro mai utilizzati – continua Castania – queste storture vanno superate. Serve la presenza di investimenti che vadano a riguardare anche piccole e medie aziende. Vanno valutate le aree dismesse del sito Eni allo scopo di metterle a bando e aprirle ad altre società. Se ci si manterrà sempre sotto l'ombrello della monocomittenza Eni, non si faranno passi in avanti. E' giusto che Eni proceda con nuovi investimenti ma anche con il decommissioning e con le bonifiche, ambito essenziale che cosentirà attività per decenni, però servono alternative che vedano iniziative di imprenditoria locale e non solo. Gli strumenti ci sono ma vanno attivati a pieno. Ricordo che fino a qualche anno fa, da Invitalia facevano sapere di investimenti miliardari sul territorio ma come sappiamo bene tutto è rimasto solo sulla carta”. L'urgenza c'è e le frequenti iniziative avviate da operai rimasti fuori dal ciclo produttivo sono campanelli d'allarme da non sottovalutare. Del resto, segnali poco favorevoli, in questi anni, sono arrivati principalmente dall'ambito upstream, per le estrazioni a terra. La quota di produzione di Enimed si è praticamente azzerata o quasi. Solo il progetto “Argo-Cassiopea” ha dato una scossa, in un contesto generale altrimenti quasi del tutto asfittico, come testimoniato dalla netta riduzione degli introiti royalties che spettano al Comune, ormai ridotti ai minimi rispetto alle percentuali del passato.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Quotidiano di Gela