Gela. I fatti contestati riguardano l’emergenza rifiuti dell’aprile di due anni fa, con i cumuli in strada diventati fonte di pericolo igienico-sanitario. Sarà però un altro gup ad occuparsene. Non più il giudice Lirio Conti, trasferito in altra sede, ma il magistrato Marica Marino. Le accuse vengono mosse all’ex sindaco Domenico Messinese, all’allora assessore all’ambiente Simone Siciliano, al dirigente del municipio Patrizia Zanone e all’imprenditore campano Alessio Balestrieri, titolare di Tekra, l’azienda che continua a gestire il servizio di raccolta rifiuti in città. Il procedimento potrebbe riprendere a settembre, per tutti gli imputati. La trattazione delle posizioni di Messinese e Balestrieri è già stata rinviata. Alla stessa data potrebbe essere fissata quella che riguarda le accuse a Siciliano e Zanone (nei prossimi giorni è fissata un’altra udienza), che attraverso i legali Franca Gennuso, Rocco La Placa e Francesco Furnari hanno scelto il rito abbreviato. L’ex sindaco e l’imprenditore (difesi dai legali Venere Salafia e Sinuhe Curcuraci) hanno optato per l’ordinario.
In base alle contestazioni avanzate dai pm della procura, Siciliano e Zanone avrebbero stoppato i servizi aggiuntivi, favorendo la formazione dei cumuli in diverse zone della città. Sono ritenuti responsabili di omissione di atti d’ufficio, così come l’ex sindaco Messinese, che avrebbe autorizzato queste scelte. Balestrieri è invece accusato di interruzione di pubblico servizio, anche se ha sempre spiegato di aver seguito solo le direttive che arrivavano dal municipio.