Gela. La procura vuole accelerare e per questa ragione ha chiesto e ottenuto di anticipare l’udienza, davanti al gup del tribunale, scaturita da una lunga inchiesta su presunti illeciti nella gestione dell’appalto rifiuti e del relativo servizio. Ieri, si sono presentati le difese dei coinvolti e alcuni degli imputati. Le contestazioni dei pm vengono mosse nei confronti, tra gli altri, degli ex sindaci Angelo Fasulo e Domenico Messinese e di Giuseppe Panebianco, che ha da poco lasciato la guida dell’Ato rifiuti Cl2. Un’istanza di anticipazione era stata proposta dalla procura e il gup Silvia Passanisi ha trattato il procedimento, che inizialmente era stato fissato per il prossimo gennaio, dopo un primo rinvio. Oltre agli ex sindaci e a Panebianco, sono in udienza preliminare la proprietà di Tekra, con Alessio Balestrieri, Antonio Balestrieri e Maria Cerasuolo, oltre al referente del gruppo Andrea Dal Canton. Accuse mosse inoltre al dirigente comunale Patrizia Zanone, all’ex direttore per l’esecuzione del contratto Valter Cosentino e alla funzionaria Concetta Meli, che è stata in servizio all’Ato. Tutti gli imputati, già in fase di indagine, hanno escluso irregolarità. L’inchiesta vera e propria, che ha consentito di ricostruire anche fasi temporali precedenti, sarebbe partita dopo l’incendio della vettura del commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco. L’auto venne data alle fiamme tre anni fa a Caposoprano, all’interno dell’area di parcheggio dello stabile dove risiede. Secondo gli investigatori, ci sarebbero state irregolarità nella definizione del capitolato e della gara, che assegnò l’appalto a Tekra, che continua a gestire il servizio in proroga.
Tra i reati contestati, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture e omissione di atti d’ufficio. Una mancata notifica ha però fatto slittare l’udienza a fine mese. L’accusa è sostenuta dal pm Luigi Lo Valvo. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Maria Licata, Rocco La Placa, Sinuhe Curcuraci, Franca Gennuso, Antonio Gagliano e Venere Salafia. Il Comune negli scorsi mesi ha deciso di costituirsi parte civile.