Gela. Fu la figura di spicco nell’inchiesta ribattezzata “Falco”. Il quarantenne Gianluca Pellegrino, secondo gli investigatori, sarebbe stato il nuovo vertice del gruppo mafioso degli Emmanuello. Nel procedimento, però , la contestazione legata al ruolo di capo è venuta meno. I giudici di Cassazione, lo scorso aprile, annullarono con rinvio alla Corte d’appello di Caltanissetta. Si dovrà quindi tenere un secondo giudizio d’appello.
Negli scorsi giorni, però, i magistrati nisseni si sono dichiarati incompatibili. Se ne riparlerà a gennaio. Pellegrino è rappresentato dall’avvocato Giacomo Ventura. In Cassazione, furono avanzati aspetti anche tecnici sia sulla continuazione sia sul punto delle attenuanti. Inoltre, per il legale l’entità della pena deve essere rivista, essendo venuto meno il ruolo di capo. Inizialmente, la condanna era stata a ventiquattro anni di detenzione, poi ridotta.