Gela. Nei suoi confronti il gup del tribunale di Caltanissetta ha riconosciuto l’ipotesi meno grave e la pena imposta a Gianluca Giuseppe Raniolo è di due anni e dieci mesi di reclusione. Venne coinvolto nell’inchiesta ribattezzata “Tritone”, che ebbe come punto di riferimento le piazze di spaccio di Caltanissetta. Il giudice ha emesso pronunce più pesanti per altre posizioni, fino a diciotto anni di detenzione per lo spaccio di droga. La procura aveva indicato, per Raniolo, la pena di tre anni e quattro mesi. La difesa dell’unico gelese coinvolto nel blitz, sostenuta dal legale Davide Limoncello, ha sottolineato l’assenza di un coinvolgimento diretto dell’imputato nel gruppo individuato dagli investigatori.
Le misure restrittive scattarono inoltre per Francesco Fiandaca, Angelo Sferrazza, Salvatore Mastrosimone, Vincenzo Ferrara, Ivan Ferrara, Alessio Maickol Abbate, Eros Toni Castello, Giuseppe Fiume e Alex Lauria.