Gela. Erano circa mille i partecipanti alla marcia per la pace che ieri sera è partita dalla villa comunale ed ha attraversato il centro storico della città. Le chiese cristiane, cattoliche, evangeliche e ortodosse di Gela si sono unite in preghiera per invocare la pace affinchè gli uomini e le donne ritornino a comprendersi nel rispetto dei reciproci diritti, oggi così, duramente calpestati. Presenti alla marcia anche il sindaco e alcuni assessori .
“Chi canta prega due volte “disse Sant’Agostino, proprio per questo è stato deciso di formare un coro ecumenico che potesse animare la marcia con i canti delle tre realtà.
“Una marcia fortemente voluta dal vicariato di gela e abbracciata dale comunità evangeliche ed ortodosse della città per dire no alla guerra perché siamo tutti figli dello stesso Dio,il Dio della pace.. Dobbiamo essere costruttori di ponti e non di muri” ha dichiarato il vicario foraneo don Lino di Dio.
Un occasione per mostrarsi pubblicamente e congiuntamente vicini nella preghiera al dolore per le vittime civili e militari delle parti in conflitto e alle loro famiglie, consapevoli che nulla è perduto con la ricerca quotidiana e a volte faticosa della pace.
“Ciò che conta davvero – ha detto il Pino Emmanuello , pastore della chiesa della Resurrezione – è che siamo qui tutti insieme per vivere un momento di preghiera per dire no a questo atto barbarico che è la guerra “
” Tra di noi,pastori,vescovo e sacerdoti c’è perfetta armonia,perché abbiamo una base in comune ,la fede in Gesù – ha poi aggiunto Giacomo Loggia, pastore della chiesa Terra promessa- Sul piano umano ci ritroviamo perché figli di Cristo ,ed è la cosa più bella.”
Presenti alla marcia anche le famiglie ucraine accolte a Gela in questi mesi.
Dopo la marcia tutti i fedeli si sono radunati all’interno della chiesa madre per un momento di preghiera ecumenico in cui il vescovo e i pastori presenti hanno letto dei brani del vangelo e spezzato la parola.