Gela. E’ già stato condannato in via definitiva per il rogo che distrusse del tutto l’allora bar Belvedere, in viale Mediterraneo. Per Vittorio Graziano Comes è arrivata un’ulteriore condanna, al termine del giudizio di primo grado, sempre per un incendio. Sei mesi è la pena disposta dal giudice Serena Berenato al termine del dibattimento. Per la procura, come indicato dal pm Gesualda Perspicace, fu lui ad appiccare le fiamme ad un garage, nella disponibilità della famiglia del titolare di un bar. La saracinesca venne annerita ma di fatto l’incendio si autoestiense. Furono i familiari del proprietario, nelle ore successive, ad accorgersi di quanto accaduto. Secondo i carabinieri che avviarono le indagini, Comes avrebbe agito per ritorsione. Era già monitorato per i fatti del bar Belvedere. In aula, il pm ha concluso con la richiesta di condanna ad otto mesi. Anche la parte civile ha indicato una piena responsabilità, concludendo con una richiesta di condanna. Il proprietario del garage si è costituito nel procedimento rappresentato dal legale Flavio Sinatra. Comes non ha mai ammesso i fatti. La difesa, con l’avvocato Davide Limoncello, ha invece fornito una versione del tutto differente. Secondo il legale, non ci fu mai un’identificazione dell’imputato.
Per gli inquirenti, arrivò nella zona a bordo di un’auto presa a noleggio e che montava un dispositivo gps. La vettura fu restituita il giorno seguente. Durante le perquisizioni venne ritrovato un passamontagna che pare fosse stato usato per evitare di essere individuato attraverso i sistemi di videosorveglianza. La difesa ha inoltre insistito sul fatto che altri avrebbero potuto nutrire rancori verso il proprietario e inoltre sui limitati danni cagionati dal rogo. Il giudice ha emesso un dispositivo di condanna.