"Impunita", l'inferno di Di Gennaro: dall'accusa infamante alla rinascita

Una denuncia vibrante contro un sistema giudiziario che può diventare un labirinto senza uscita, dove la verità rischia di perdersi

07 giugno 2025 07:15
"Impunita", l'inferno di Di Gennaro: dall'accusa infamante alla rinascita - Nunzio Di Gennaro
Nunzio Di Gennaro
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Gela.  È una storia che ha il sapore amaro dell’ingiustizia, raccontata in un libro che diventa monito. Una vicenda fatta di errori, ritardi, sospetti, e soprattutto, di una lunga sofferenza. Quella di Nunzio Di Gennaro, professore di Gela, che per dieci lunghi anni ha combattuto contro un’accusa che gli ha stravolto la vita: violenza sessuale. Tutto inizia da un’amicizia nata sul web. Un rapporto virtuale, poi degenerato, che si trasforma in denuncia, arresto, carcere. Sei mesi e sei giorni dietro le sbarre, nell’attesa di un processo. Poi due condanne. Infine, l’assoluzione piena. Il tribunale ha stabilito: “Il fatto non sussiste”. Ma la cicatrice, quella, resta.
Il calvario giudiziario di Di Gennaro è raccontato nel libro Impunita, un memoir romanzato, crudo e diretto. Nessuna fiction, solo realtà: “Una storia vera, vissuta sulla mia pelle”, scrive. Una denuncia vibrante contro un sistema giudiziario che può diventare un labirinto senza uscita, dove la verità rischia di perdersi. In diverse occasioni, l’autore ha sottolineato l’impatto sconvolgente che l’errore giudiziario ha avuto sulla sua vita. A partire dall’ingresso in carcere.  Un racconto di vita che potrebbe capitare a tutti e che offre uno sguardo crudo e nudo sulle ingiustizie del sistema giudiziario e sulle conseguenze devastanti che possono avere sulla vita delle persone. “Impunita” è un racconto potente e necessario, che invita a riflettere sulla fragilità della giustizia e sull’importanza di garantire a tutti un processo equo e imparziale. Impunita non è solo la storia di una vita devastata. È anche un grido che chiede giustizia, per chi ha subito l’errore della giustizia. E un monito: perché nessuno si senta mai più colpevole...di essere innocente.

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