4 anni per autorizzare la demolizione di casa abusiva, coniugi evitano carcere

 
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Gela. Sono trascorsi quasi quattro anni senza che abbiano mai ricevuto notizie da Palazzo di Città in merito alla pratica per la demolizione di un immobile, abusivamente realizzato in via Petrarca nella zona del quartiere Baracche, costatogli una doppia condanna a quattro mesi ciascuno di reclusione.

La mancata demolizione ha fatto scattare nei confronti di una coppia di anziani coniugi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Provvedimento firmato dai magistrati della procura pur in presenza di tutta la documentazione deposita allo scopo di ottenere il via libera alla demolizione.
Al momento della condanna, infatti, il giudice del tribunale gli impose di abbattere l’immobile risultato privo delle necessarie autorizzazioni. La demolizione, però, non è mai stata effettuata proprio a causa delle lentezze burocratiche che potevano costare decisamente care ai coniugi. Davanti alle ordinanze di custodia cautelare in carcere, si sono rivolti agli avvocati Antonio Gagliano e Vittorio Giardino. Non a caso, i legali hanno immediatamente chiesto che gli effetti delle ordinanze potessero essere bloccati.
La mancata demolizione, in base ai dati ricostruiti, non sarebbe assolutamente dipesa dalla volontà dei coniugi. Solo i ritardi degli uffici comunali, invece, avrebbero prodotto lo stallo dell’intero procedimento. Adesso, però, il giudice Fabrizio Molinari ha deciso di annullare le ordinanze e, quindi, di non far pesare un ulteriore fardello sulla testa degli anziani.
In questo modo, il magistrato ha riconosciuto che la mancata demolizione sia da legare ai soli ritardi burocratici e non, invece, all’intenzione di non rispettare gli obblighi imposti dalla procura.

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