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Il taglio dei contratti di secondo livello, la denuncia dei confederali: "Gli operai Eni verso la povertà"

Gela. Non vogliono partecipare ad un possibile gioco al ribasso delle retribuzioni da versare agli operai dell’indotto Eni. “I contratti di secondo livello non vanno tagliati”. Dopo i sindacati del...

A cura di Redazione
19 agosto 2015 17:29
Il taglio dei contratti di secondo livello, la denuncia dei confederali: "Gli operai Eni verso la povertà" -
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Gela.Non vogliono partecipare ad un possibile gioco al ribasso delle retribuzioni da versare agli operai dell’indotto Eni.

“I contratti di secondo livello non vanno tagliati”. Dopo i sindacati del settore metalmeccanico, anche i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro dicono no al taglio degli accordi di secondo livello nelle aziende dell’indotto. “Oramai – spiegano – nessun’azienda metalmeccanica si salva dal cerchio degli ammortizzatori sociali. Davanti al tentativo di tagliare gli accordi di secondo livello, riducendo i salari dei lavoratori, chiediamo l’intervento del prefetto di Caltanissetta”. Un tavolo di coordinamento per monitorare l’intera situazione in attesa di avere novità sulla vertenza Eni. Il caso è stato sollevato dagli operai della Sudelettra che hanno chiesto l’intervento dei sindacati del settore. La fase è veramente molto delicata soprattutto davanti all’assegnazione di nuovi contratti d’appalto in fabbrica. “Retribuzioni minori – aggiungono – significano consumi ancora più limitati da parte delle famiglie di centinaia di lavoratori”. La preoccupazione dei confederali, inoltre, non trascura neanche i cantieri edili che, soprattutto sul fronte della committenza pubblica, sono sempre più ridotti. Conclusi i lavori per il raddoppio della nuova Caltanissetta-Agrigento, tutto ritornerà in una fase decisamente calante. Per questo motivo, Giudice, Gallo e Mudaro chiedono un monitoraggio per individuare cantieri immediatamente attivabili.

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