Gela. Il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, come troppe volte in passato, sta diventando un intrigo, fatto di milioni di euro, debiti e richieste di chiarimenti all’amministrazione comunale.
La Tekta scrive al prefetto. Addirittura, i manager di Tekra, l’azienda campana che in proroga gestisce il servizio, hanno scritto al prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta, sostenendo di vantare un credito da dieci milioni di euro nei confronti del Comune. Così, la vicenda rischia di sfuggire di mano a tutti e a pagarne le conseguenze potrebbero essere i lavoratori, sui quali si addensano le pesanti ombre del licenziamento. “Non è tollerabile che la cattiva gestione amministrativa del servizio raccolta rifiuti ricada sulla pelle dei lavoratori che ad oggi hanno ricevuto solo il cinquanta per cento del salario del mese di dicembre. Lo ritengo assurdo, illogico e lesivo dei diritti – dice il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice – ho contattato l’amministratore della Tekra più volte per sollecitare il pagamento. Per tre settimane, il problema era la tesoreria del Comune, cioè banca Unicredit, che tardava nel pagamento dei mandati,così ho scritto al prefetto e dopo qualche giorno la tesoreria ha sbloccato i pagamenti. Più di centotrenta lavoratori aspettavano la mensilità e invece è arrivata solo al cinquanta per cento e senza alcun rimborso ed in alcuni casi senza gli assegni del nucleo familiare. Venerdì scorso scopro che, questa volta, a scrivere al prefetto è proprio Tekra che dichiara di dover ricevere più di dieci milioni di euro dal Comune. Oltre alle parole del sindaco e del suo vice nessun atto concreto è arrivato. La Cgil non entra nel merito dell’uso del fondo comunale proveniente dalla Tari, denuncia però il rischio del blocco del servizio e dei licenziamenti ai quali da subito si oppone. Siamo all’assurdo e sulla questione “munnizza” va fatta una operazione verità”.
La gara “ponte”. Proprio sulla vicenda rifiuti si è aperto un primo spiraglio, dopo l’assemblea della Srr4.
“Credo che la procedura per l’assegnazione del servizio possa chiudersi in tempi ragionevoli”. Lo dice il commissario della Srr4 Nicola Russo che, negli scorsi giorni, ha incassato il sì dell’assemblea dei sindaci alla gara ponte. Si tratterà, quindi, di un’assegnazione “provvisoria”, in attesa che si possa passare alla gara d’ambito da sette anni. Attualmente, il servizio è gestito, in proroga, dall’azienda campana Tekra. “Abbiamo deciso di aprire al mercato per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti – spiega ancora Russo – ci siamo basati anche sul parere tecnico di un esperto, l’avvocato Agatino Cariola. Ritengo che l’affidamento possa essere concesso per un anno, probabilmente rinnovabile per i successivi dodici mesi. Tutto, comunque, dipende dalle procedure necessarie a bandire la gara d’ambito, che varrà all’incirca cento milioni di euro. Di conseguenza, l’iter non si potrà concludere, penso, prima di un anno. Di certo, siamo soddisfatti e verrà costituita un’apposita struttura di funzionari che si dedicheranno alle procedure di gara. Saranno tecnici del Comune di Piazza Armerina, così come il responsabile unico del procedimento”. L’opzione della gara ponte è stata sostenuta da diversi sindaci del comprensorio, a cominciare da Massimiliano Conti, primo cittadino di Niscemi.
“Chi ha sbagliato?”. Intanto, in municipio è il dem Guido Siragusa a chiedere spiegazioni all’amministrazione comunale. “Il sindaco deve riferire in aula – dice – serve una seduta monotematica sul tema dell’appalto rifiuti. Vorrei capire come mai, per mesi, sindaco e vice hanno sempre escluso la soluzione della gara ponte, ritenendola non adottabile, mentre adesso l’assemblea della Srr4, della quale fa parte anche il nostro ente, ha deliberato proprio la gara ponte. Chi ha sbagliato? Perché si è preferito continuare in proroga?”. Il consigliere comunale, come ha fatto nelle scorse settimane, vuole che sia la giunta a fare chiarezza. “Da almeno tre anni – conclude – continuiamo a generare due milioni di euro di debiti fuori bilancio, che arrivano dal servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. I manager della Tekra hanno già fatto notificare decreti ingiuntivi per ottenere i pagamenti dovutigli? C’è qualcuno che ha preferito mettere la polvere sotto il tappeto?”. In municipio, la vicenda rifiuti, già da tempo, si è vestita di politica, mentre le casse dell’ente patiscono e non poco.