Gela. Continua il braccio di ferro giudiziario tra le società che negli ultimi tempi si sono contese il servizio antincendio al porto isola Eni. Anche questa volta, è arrivato un pronunciamento dai giudici amministrativi. Al Cga di Palermo si sono rivolti i vertici di Vigilanza Servizio Antincendio, il nuovo gruppo che ha preso il posto di Vigilanza soccorso antincendio. Ai giudici amministrativi, i titolari hanno chiesto di rivedere il verdetto pronunciato dai magistrati del Tar palermitano che ad inizio agosto hanno accolto la sospensiva richiesta dai legali dell’altra società che copre il servizio antincendio al porto isola, l’Archimede.
I legali dell’azienda siracusana, che da decenni opera al porto isola, hanno ottenuto lo stop alle autorizzazioni rilasciate a Vigilanza Servizio Antincendio. In attesa del giudizio di merito, sono state ritenute fondate le richieste. Le autorizzazioni, secondo i legali dell’Archimede, sarebbero state rilasciate in assenza delle condizioni previste dalla disciplina in materia e senza effettuare tutti i dovuti accertamenti. Così, gli atti sono stati congelati e l’azienda palermitana, almeno in questa fase, non può operare al porto isola. I giudici del Cga, all’opposizione proposta, hanno risposto respingendo le richieste e confermando la sospensiva ottenuta dall’Archimede, che rimane attiva nel servizio di guardiafuochi.