Il ruolo del fiume Maroglio | Un corso d'acqua poco noto ma dal ruolo importante

Scopri il ruolo del fiume Maroglio dall'agricoltura all'insediamento umano, fino agli eventi della Seconda Guerra Mondiale.

A cura di Redazione
20 giugno 2025 11:00
Il ruolo del fiume Maroglio | Un corso d'acqua poco noto ma dal ruolo importante - Immagine di fantasia: freepik
Immagine di fantasia: freepik
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Il fiume Maroglio è un corso d'acqua che, sebbene poco noto, ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo storico, agricolo e culturale della regione siciliana. Scorrendo per circa 26 km, il Maroglio nasce sul monte San Nicola, nel territorio di Caltagirone, e si unisce al fiume Gela, contribuendo alla fertilità della piana omonima. 

Il maroglio: arteria vitale per l'agricoltura e l'insediamento umano

Il fiume Maroglio ha rappresentato una risorsa fondamentale per l'agricoltura. Le sue acque hanno irrigato campi coltivati sin dall'antichità, favorendo la crescita di colture come il grano, l'uva e, in tempi più recenti, il carciofo, prodotto simbolo di Niscemi. La presenza del fiume ha anche influenzato l'insediamento umano nella zona: lungo le sue rive sono stati rinvenuti resti di antiche necropoli e insediamenti risalenti all'età arcaico-classica, testimonianza di una civiltà che ha saputo sfruttare le risorse offerte dal territorio.

Il belvedere di niscemi: una finestra sulla vallata del maroglio

Uno dei luoghi più suggestivi di Niscemi è il Belvedere, noto anche come "u Tunnu", una terrazza panoramica costruita nel 1803 in stile barocco. Da qui, si gode di una vista mozzafiato sulla piana di Gela e sulla vallata del fiume Maroglio. Il Belvedere rappresenta non solo un punto di osservazione privilegiato, ma anche un simbolo dell'identità niscemese, un luogo dove la comunità si ritrova per celebrare eventi e festività, mantenendo vivo il legame con il proprio territorio.

Curiosità: il maroglio e la tragedia del 1942

Il fiume Maroglio è stato teatro di un tragico evento durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 22 ottobre 1942, un aereo italiano, colpito durante una missione, precipitò nei pressi di Niscemi. Uno dei membri dell'equipaggio fu ritrovato senza vita nel greto del Maroglio, con la testa conficcata nel terreno. Questo episodio, sebbene doloroso, è parte integrante della memoria storica della comunità niscemese, che conserva vivo il ricordo di quei giorni difficili.

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