Gela. Il prefetto di Caltanissetta Carmine Valente, già nelle prossime ore, precetterà gli operatori di raffineria destinati ad assicurare i turni di servizio nella fabbrica Eni di contrada Piana del Signore.
L’indicazione arriva direttamente dagli uffici della prefettura nissena. Il rischio, stando ai vertici locali di Eni, si chiama incidenti in fabbrica.
Davanti alla precettazione come risponderanno gli operai impegnati nei presidi di protesta contro il drastico ridimensionamento del sito deciso dai manager della multinazionale?
“Bloccare gli interessi strategici in città dell’Eni – spiega il segretario regionale dei metalmeccanici della Fiom Cgil Roberto Mastrosimone arrivato ai presidi – è assolutamente fondamentale. Solo in questo modo, i lavoratori potranno far cambiare idea all’azienda. Mi riferisco ai pozzi per l’estrazione e allo stesso Green Stream”.
Il segretario dei metalmeccanici, accompagnato da quello provinciale Orazio Gauci, ha incontrato i dipendenti di Eni e quelli delle aziende dell’indotto proprio tra i presidi di protesta. “La vertenza e la battaglia avviate a Gela – conclude – possono servire da monito per le tante, troppe, vertenze esplose in Sicilia. Questi lavoratori impegnati nei presidi sono un esempio da seguire per tutti”.