Gela. “Come avrebbe votato il centrosinistra se le firme alla mozione di sfiducia
non fossero state ritirate?”.
“Come avrebbe votato il centrosinistra?”. Salvatore Sammito, tra i firmatari della mozione, ieri arenatasi in consiglio comunale, cerca di allontanare le ombre che si sono addensate sul centrodestra. “Forse, dovremmo essere un pò meno leoni da tastiera – dice – e più propositivi nell’azione amministrativa. Tanti ritengono che le colpe della mancata sfiducia siano tutte del centrodestra. Se non sbaglio, perplessità rispetto al vizio di forma della mozione sono state avanzate, ieri in aula, pure da diversi esponenti del centrosinistra e non sapremo mai come avrebbero votato”.
Allo stesso tempo, il consigliere comunale eletto nella lista Un’Altra Gela, ma vicino a Forza Italia, critica aspramente la gogna mediatica abbattutasi su Giovanni Panebianco di DiventeràBellissima e sull’indipendente Angela Di Modica, i due consiglieri che hanno scelto di ritirare la firma alla mozione, facendola decadere. “Adesso, tutti abbiamo trovato i capri espiatori – conclude – andando oltre la dialettica politica e toccando, addirittura, la loro sfera familiare e professionale. Una lancia mi sento di spezzarla a favore del consigliere Di Modica, indipendente che non segue regole e indicazioni di partito ma solo la sua coscienza. Il suo è sempre stato un ruolo imparziale, professionale e spesso duro nei confronti dell’amministrazione, sia come consigliere comunale sia da presidente della commissione bilancio”. La mozione di sfiducia finita a niente rischia di avere ancora altri strascichi, ben al di là della sola sfera politica.