Il miracolo che sfida il tempo | La Chiesa di Santa Lucia a Caltanissetta e la sua avvincente storia
Storia e rinascita della chiesa di Santa Lucia a Caltanissetta: culto popolare, architettura ottagonale e un altare che incanta con la luce.

Dalle origini alla distruzione del 1943
Nel quartiere di Santa Venera/Santa Lucia a Caltanissetta, sorgeva fin dal XVII secolo una chiesa dedicata prima alla Madonna dell’Arco, poi a Santa Lucia, protettrice della vista. La prima cappella comparve nel 1614, poi inglobata in una struttura più grande tra il 1838 e il 1846 in seguito all’abbattimento della porta nord cittadina.
La devozione verso la santa culminava ogni 13 dicembre, con processioni e ottavari di ceri e mirto. Tuttavia, il 9 luglio 1943 la vecchia chiesa venne quasi rasa al suolo dai bombardamenti alleati, un evento che causò molti morti e lasciò “solo macerie e una fede più commossa che mai”.
Ricostruzione ottagonale, crocifisso miracoloso e forma simbolica
Tra il 1948 e il 1950 l’architetto Gaetano Averna, originario di Caltanissetta (1908‑1991), progettò una chiesa nuova, a pianta centrale ottagonale: una scelta stilistica rara nell’architettura cattolica postbellica. Inaugurata nel 1950 dal vescovo Giovanni Iacono, l’edificio presentava una cupola che sovrasta l’aula circolare.
Al suo interno spicca un crocifisso in bronzo donato dallo scultore nisseno Michele Tripisciano, sopravvissuto miracolosamente al bombardamento. È inoltre presente uno splendido portale con dieci formelle bronzee che illustrano episodi della vita di Santa Lucia e Santa Rita.
Curiosità
Di grande interesse la Chiesa della Campagna, altra dedicata a Santa Lucia, sorta su uno sperone roccioso; conserva affreschi del ’700 e una cripta scavata nella roccia, ed è citata in studi sull’archeologia sacra locale