Il labirinto sotterraneo di Gela che custodisce misteri millenari | Il racconto della Necropoli di Grotticelle
Scopri la Necropoli di Grotticelle a Gela: un labirinto sotterraneo che racconta storie di fede, mistero e una sorprendente pietra calendario.
Nel cuore della campagna gelese, a pochi chilometri dal centro abitato, si cela uno dei complessi archeologici più affascinanti e meno conosciuti della Sicilia: la Necropoli di Grotticelle. Scoperta agli inizi del Novecento dall'archeologo Paolo Orsi, questa vasta area funeraria rappresenta una testimonianza unica delle pratiche sepolcrali che si sono susseguite nel territorio di Gela, dalla preistoria fino all'epoca paleocristiana. Un luogo dove la storia si intreccia con il mito, e dove ogni grotta racconta una storia di fede, mistero e continuità culturale.
La necropoli di Grotticelle: testimonianza di secoli di storia
La Necropoli di Grotticelle si estende su un'area collinare caratterizzata da una roccia calcarea tenera, facilmente lavorabile, che ha permesso la creazione di numerose tombe scavate direttamente nella pietra. Le sepolture, risalenti a diverse epoche, presentano tipologie differenti: dalle tombe a grotticella dell'età del Bronzo, utilizzate per inumazioni collettive, alle catacombe paleocristiane del IV secolo d.C., con ambienti a raggiera e loculi disposti lungo le pareti. Questa stratificazione testimonia la continuità dell'uso funerario del sito nel corso dei secoli.
Gli scavi condotti da Orsi e successivamente da altri archeologi hanno portato alla luce numerosi reperti, tra cui ceramiche, monete e oggetti di uso quotidiano, che offrono preziose informazioni sulle comunità che hanno abitato la zona. La presenza di simboli cristiani incisi sulle pareti delle catacombe indica la diffusione del Cristianesimo nella regione e l'adattamento di spazi preesistenti a nuove esigenze religiose.
La "pietra calendario": un enigma astronomico nella campagna gelese
A circa cinque chilometri dalla Necropoli di Grotticelle, in contrada Cozzo Olivo, è stata scoperta una misteriosa pietra forata, soprannominata "pietra calendario". Si tratta di un megalite preistorico, probabilmente risalente al VI millennio a.C., con un foro orientato in modo tale da permettere il passaggio dei raggi solari durante il solstizio d'inverno. Questo fenomeno, osservato e documentato da archeologi e astrofisici, suggerisce che la pietra fosse utilizzata come strumento per la misurazione del tempo e delle stagioni, evidenziando le avanzate conoscenze astronomiche delle popolazioni preistoriche della zona.
La scoperta della "pietra calendario" aggiunge un ulteriore elemento di fascino al già ricco panorama archeologico di Gela, dimostrando come la regione fosse un centro di cultura e innovazione fin dalla preistoria. La vicinanza tra la pietra e la Necropoli di Grotticelle suggerisce possibili connessioni rituali o simboliche tra i due siti, aprendo nuove prospettive di ricerca e interpretazione.
Curiosità: un sito ancora tutto da esplorare
Nonostante le numerose scoperte, la Necropoli di Grotticelle rimane in gran parte inesplorata.. Ogni nuova indagine potrebbe rivelare ulteriori dettagli sulla vita, le credenze e le pratiche funerarie delle antiche comunità gelesi, arricchendo la nostra comprensione di un passato tanto remoto quanto affascinante.
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