Il fratello collabora, carcere insicuro per Nicastro? No dai giudici del riesame

 
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Gela. Rimane in carcere il trentaduenne Simone Nicastro, già condannato a quattro anni di reclusione dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta con l’accusa di aver fatto parte del presunto gruppo di stidda capeggiato da Emanuele Palazzo e individuato a conclusione dell’inchiesta antimafia “Agorà”.

La decisione è stata assunta dai giudici nisseni del tribunale della libertà. Negli scorsi mesi, infatti, il legale di fiducia di Nicastro, l’avvocato Davide Limoncello, aveva chiesto che la pena potesse essere scontata fuori dal carcere, sollevando dubbi circa i possibili rischi all’incolumità del suo assistito. Davide Nicastro, fratello di Simone, da diversi mesi collabora con la giustizia. Inoltre, il legale aveva sottolineato l’assenza di eventuali ipotesi di reiterazione dei reati contestatigli. Le osservazioni mosse, però, non sono state accolte dai giudici della libertà che, in questo modo, hanno rigettato le richieste presentate dalla difesa.  

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