Il ferimento della compagna dopo un diverbio, definitiva la condanna di Scilleri: la difesa ottiene i domiciliari

 
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Gela. Ricorso respinto e condanna confermata per il trentanovenne Giuseppe Scilleri. L’uomo era accusato del tentato omicidio della compagna, che rimase ferita dopo essere stata

colpita con una lama.

Condanna confermata. L’imputato, inoltre, avrebbe ferito anche il fratello della donna. In primo e secondo grado, era arrivata la condanna a cinque anni e otto mesi di reclusione. Le accuse hanno retto anche davanti ai giudici romani della Corte di Cassazione, ai quali si è rivolto il difensore, l’avvocato Carmelo Tuccio. La ricostruzione degli inquirenti, secondo il difensore, si sarebbe basata soltanto sulle dichiarazioni rese dalla compagna di Scilleri, colpita con la lama. L’arma, inoltre, non è mai stata ritrovata. La difesa ha fatto leva, ancora, sulle ferite riportate dalla donna e dal fratello, ritenute piuttosto lievi. Quindi, non si sarebbe trattato di tentato omicidio ma solo di lesioni. Una linea esposta anche in Cassazione, proprio nel tentativo di ottenere una decisione favorevole. I giudici romani, però, non hanno accolto le richieste e la condanna è diventata definitiva. Dopo il ferimento della compagna e del fratello della donna, Scilleri venne fermato dai carabinieri che lo trovarono in un podere di campagna. La difesa, in ogni caso, è riuscita ad ottenere gli arresti domiciliari, dopo che la procura generale ha chiesto la conferma della condanna.

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