Gela. Gli incassi sarebbero stati utilizzati per spese personali, causando un buco economico che ancora oggi grava sulle spalle dell’ex socio. Gaetano Sanfilippo è stato condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione. I fatti ricostruiti dagli investigatori riguardano la gestione dell’ex lido balneare “Love beach”. Sanfilippo ne era socio, ma secondo le contestazioni si sarebbe appropriato di ingenti somme, senza pagare decine di fornitori e sostanzialmente mettendo fine all’attività che non riprese mai più. Al termine della sua requisitoria, il pm Pamela Cellura ha chiesto la condanna ad un anno e sei mesi di reclusione, indicando anche le conseguenze degli ammanchi, con decreti ingiuntivi autorizzati ai danni dell’ex socio, costretto a coprire le perdite dopo che Sanfilippo prese le distanze, senza mai rispondere alle richieste di pagamento. Sia il pm che il legale di parte civile, l’avvocato Joseph Donegani (che ha assistito il socio danneggiato) hanno confermato che in diverse occasioni l’imputato avrebbe prelevato denaro direttamente dalla cassa dell’attività commerciale, ma senza destinarlo ai creditori. Una ricostruzione che ha convinto il giudice Miriam D’Amore.
La difesa, sostenuta dagli avvocati Giuseppe Smecca ed Emanuele Buccheri, ha invece escluso che Sanfilippo in quel periodo gestisse le risorse economiche del lido. Per i difensori, anche l’ex socio avrebbe avuto la piena disponibilità degli incassi. Il giudice ha però ritenuto fondate le accuse, riconoscendo al socio danneggiato una provvisionale da diecimila euro e il diritto al risarcimento dei danni, come chiesto dal legale di parte civile.