Gela. Nuovo stop di tutte le attività Eni in città.
“Niente alibi”. Per la seconda volta in appena un mese, scioperano gli operatori del gruppo e i dipendenti delle società controllate dal cane a sei zampe. La data fissata è quella del prossimo 19 febbraio, praticamente ventiquattr’ore dopo il vertice programmato al Ministero dell’ambiente. Le organizzazioni sindacali del settore chimico, infatti, contestano il rischio di un possibile disimpegno del gruppo, ad iniziare da Gela. “Il vertice del prossimo 18 febbraio – spiega il segretario provinciale della Uiltec Maurizio Castania – sarà soprattutto incentrato sui temi legati alle bonifiche. La riunione del 24 febbraio, invece, dovrà servire a far cadere ogni alibi. I manager di Eni devono fare chiarezza, dovranno dire se quanto stabilito nel protocollo verrà effettivamente realizzato”.
Produzione zero. Intanto, così come accaduto a gennaio, la giornata di sciopero di tutti i lavoratori del gruppo Eni dovrebbe generare una situazione di produzione zero. Fermi i pochi impianti ancora in marcia nella raffineria di contrada Piana del Signore, ferma l’estrazione dai pozzi Enimed e ridotta la portata del Green Stream. “Già dai prossimi giorni – conclude Castania – le rsu avranno un confronto diretto con i funzionari del gruppo e con le segreterie sindacali per programmare la fermata o, comunque, la marcia al minimo degli impianti, garantendo sempre gli standard di sicurezza”. Una scelta, quella dei chimici di Filctem, Femca, Uiltec e Ugl che si lega ala più generale vertenza Gela avviata dall’intero settore dell’industria locale e non solo.