“Il Biviere sta morendo”’, morìa di pesci e livello sempre più basso

 
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Gela. Il Biviere è in agonia, da mesi ormai la crisi idrica sta amplificando gli effetti dell’inquinamento delle acque, il livello del lago scende e gli inquinanti presenti nell’acqua si concentrano maggiormente creando danni non indifferenti.

Appena qualche giorno fa si è registrata l’ennesima morìa di pesci lungo le sponde del lago. Decine di esemplari di grosse dimensioni sono state ritrovate lungo diverse anse del Biviere.

Questa mattina Arpa e Asp rimuoveranno le carcasse per le analisi necessarie e preleveranno alcuni campioni di acqua che da settimane ormai ha assunto una colorazione verde torbido a causa dell’ammassarsi di alghe.

Un fenomeno globale su cui intervenire al più presto per evitare danni irreparabili come sottolinea il responsabile della Riserva Emilio Giudice, che ieri ha incontrato l’assessore regionale all’ambiente Elena Pagana.

“Il livello idrico è molto basso – spiega Giudice – ed in più, con l’innalzarsi delle temperature proliferano delle microalghe che quando muoiono smettono di produrre ossigeno e creano queste morìe di pesci. Da anni lanciamo l’allarme per il Biviere che, tra inquinamento e crisi idrica, sta vivendo un momento molto difficile

Ad oggi l’acqua non arriva più né dal Ragoleto né dal bacino del Disueri. I livelli del lago sono molto più bassi. Al momento la situazioni non è come a Pergusa ma se si andrà avanti a questo ritmo, le conseguenze rischiano di diventare molto gravi, con danni ambientali enormi.

“Se non si inverte la tendenza e non si porta acqua dal Ragoleto in maniera strutturale– dice Giudice – il Biviere è destinato a sparire. Più durerà la siccità e meno possibilità ci sono di salvare il lago. In tempi di crisi l’acqua va sicuramente utilizzata prime per le necessità dell’uomo ma, subito dopo, deve venire la salvaguardia dell’ambiente e non le necessità di industria ed agricoltura”.

“Servono interventi strutturali immediati sulle condotte per portare acqua al Biviere – conclude Giudice – o sarà davvero difficile tornare indietro”.

La crisi idrica e l’assenza di dighe in condizioni efficienti hanno già reso enormemente complicato il percorso per i produttori agricoli del territorio. Il lago però va tutelato e mantenuto sui livelli necessari, per la salvaguardia di un ecosistema assai fragile.

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