Il bagno è abusivo ma serve ad una disabile: processo all’anziana nonna

 
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Gela. Finita sotto processo per una costruzione abusiva che, però, serve a garantire l’accudienza di una giovane disabile. La pensionata M.P., proprietaria di un’abitazione nella zona di Settefarine, non avrebbe chiesto

in tempo utile le necessarie autorizzazioni per poter realizzare un piccolo bagno da destinare alla giovane nipote, con tanto di scivolo che possa consentirle di raggiungerlo e garantirsi, in autonomia, la necessaria igiene personale. Per questa ragione, le accuse mosse dai magistrati della procura sono state contestate in aula dal difensore della donna, l’avvocato Antonio Gagliano.
“Peraltro – ha precisato il legale durante l’udienza tenutasi davanti al giudice Manuela Matta – la pratica di sanatoria edilizia si avvia a conclusione”. Davanti al giudice, si è presentata proprio la pensionata che, con le difficoltà legate all’età, ha cercato di motivare l’urgenza di costruire il bagno.
“Io e mia figlia – ha precisato – non riuscivamo più a sostenere il peso fisico di una ragazza, completamente disabile, che adesso è diventata donna. Ci serviva un bagno con un piccolo scivolo. Da sole, non eravamo in grado di aiutarla”. Adesso, la decisione sul caso della pensionata potrebbe arrivare già a conclusione della prossima udienza.

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