Gela. Pochissimi capigruppo si sono presentati, questa mattina in municipio, alla riunione del tavolo di lavoro sulla questione dell’indotto Eni. La rabbia degli operai. C’erano diversi operai, gli stessi che hanno ottenuto l’istituzione del gruppo di confronto, ma la risposta dei consiglieri è stata decisamente scarsa. “E’ una vergogna – dicono Francesco Cacici e Andrea Raitano – decine di operai dell’indotto Eni non riescono più ad avere certezze occupazionali e, adesso, dobbiamo anche sopportare il disinteresse di coloro che dovrebbero rappresentare la città”. Alla riunione, c’erano solo il presidente Alessandra Ascia e i consiglieri Giovanni Panebianco, Vincenzo Cascino, Salvatore Scerra e Virginia Farruggia. “Di certo – continuano i due operai in rappresentanza dei lavoratori dell’indotto – ringraziamo chi ha risposto alla convocazione. Adesso, però, inizieremo a tirare le somme. Davanti ad una questione così importante, le riunioni non possono saltare per l’assenza dei consiglieri. Abbiamo già chiesto al presidente Ascia di convocare una nuova riunione ma, questa volta, la convocazione va estesa anche ai manager di Eni. Solo loro possono fare il quadro della situazione e noi vogliamo capire perché tante famiglie siano rimaste senza speranze lavorative”.