I grillini “rivedono” l’accordo di programma, pronte le osservazioni: “Lo yard? Non è la soluzione”

 
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Gela. Sono già state trasmesse alla commissione comunale sviluppo economico le osservazioni all’accordo di programma sottoscritte dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle. “Non esistono solo le fonti fossili…”. Si tratta di proposte di modifica che, a questo punto, dovrebbero essere valutate proprio in commissione, anche durante le riunioni allargate pensate dal presidente Antonio Torrenti. In sostanza, i grillini hanno scelto di rafforzare l’impianto che già reggeva le precedenti osservazioni che, negli scorsi mesi, sarebbero dovute essere al centro di un confronto con l’amministrazione comunale. Il divorzio tra il Movimento 5 Stelle e la giunta Messinese, però, ha bloccato tutto. Adesso, quelle osservazioni, riviste ed ampliate, ritornano sul tavolo del confronto. “Le linee di riferimento sono chiare – spiega il capogruppo grillino in consiglio comunale Vincenzo Giudice – pensiamo che il modello economico dell’accordo di programma redatto dalla giunta non debba dipendere solo dal fossile. Sarebbe una visione fin troppo miope soprattutto guardando al futuro prossimo. Pensiamo, inoltre, che si debba rafforzare l’infrastrutturazione legata ai trasporti su rotaia”.

Dubbi sullo yard. I grillini, inoltre, appaiono piuttosto convinti che il futuro economico della città non debba passare necessariamente dalle grandi strutture in mare. “Ovviamente, non siamo così stupidi da ritenere che ci si debba muovere a piedi oppure che l’economia in città non debba legarsi ad importanti infrastrutture – continua – allo stesso tempo, pensiamo che sul fronte del mare bisogna sfruttare quanto è già presente. Il porto isola, il porto rifugio ammodernato e dragato, tutti i servizi annessi. Lo yard? E’ un’opera fin troppo invasiva che non garantisce un sicuro ritorno economico”. Così, le osservazioni dei grillini arriveranno alla commissione sviluppo economico, in attesa di essere valutate. “Noi stiamo facendo e proponiamo soluzioni alternative all’accordo di programma – conclude Giudice – mentre gli altri si limitano solo a parlare e a fare polemica”. 

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