Gela. Nel suo appartamento vennero scoperti hashish e marijuana. Per un giovane operaio scatta la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione. Centottanta dosi. La decisione è stata emessa dl giudice Manuela Matta. Gli accertamenti sul giovanissimo iniziarono durante una serie di controlli in strada. Da lì, però, si arrivò all’abitazione. In base alle valutazioni condotte da un’esperta dell’Asp, con il quantitativo sequestrato all’imputato si sarebbero potute ricavare oltre centottanta dosi da piazzare sul mercato locale. Una ricostruzione, però, contestata dal legale di fiducia del giovanissimo, l’avvocato Salvo Macrì. “Non ci sono elementi certi – ha spiegato – per legare la presenza della droga nell’abitazione ad una presenta attività di spaccio. Quella droga serviva solo per uso personale. Non a caso, durante i controlli in strada, il mio assistito non venne trovato in possesso di stupefacenti”. Il pubblico ministero Giampiero Cortese ha chiesto la condanna ad un anno e nove mesi di reclusione. Alla fine, però, il giudice Matta ha concesso le attenuanti generiche, comminando all’operaio la condanna ad un anno e quattro mesi di detenzione.