Greco si congeda, nessun bis: “Crisi politica locale, FI familistica e Mpa ora sta con M5s”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. Non si ricandiderà e per il sindaco Lucio Greco sono le ultime settimane alla guida del municipio. Il centrodestra dei partiti ha dato l’aut aut e ha sempre posto un veto politico ad un eventuale progetto per un suo secondo mandato. L’intero gruppo politico che lo ha sostenuto ha fatto scelte differenti, anche last minute. La novità dei giorni che hanno preceduto la presentazione delle liste ha portato il marchio del capogruppo del suo movimento “Un’Altra Gela”. Giuseppe Morselli ha scelto Italia Viva e il progetto dell’ingegnere Grazia Cosentino, che non è mai stata tra le preferenze amministrative del sindaco e neanche sul piano istituzionale, visti i rapporti assai tesi con Impianti Srr (società della quale l’ingegnere è responsabile tecnico). Greco, congedandosi, parla di uno “stato di crisi” della politica cittadina e non sembra rivedersi nel centrodestra che di fatto si è spaccato. Anche verso gli autonomisti, che lo hanno accompagnato in giunta, è decisamente poco tenero. Netta, infine, la distanza dal suo ex vice, Terenziano Di Stefano, oggi candidato a sindaco con la coalizione dell’agorà politica (insieme anche ai lombardiani). “I motivi che mi portano a questa amara conclusione sono i seguenti, la forte contrapposizione tra due coalizioni che si rifanno entrambe al centrodestra. Va sottolineato infatti che molti esponenti politici, oggi divisi, fino a pochi giorni fa militavano nello stesso schieramento – dice – c’è poi un movimento presente nel governo regionale e impegnato a votare alle elezioni europee un candidato di Forza Italia, adesso alleato in città con i grillini e qualche nostalgico comunista. La stessa sinistra si è divisa in due tronconi. Il Pd ha deciso di appoggiare Di Stefano e non un suo esponente storico come Donegani. Il movimento cinquestelle che era nato per cambiare il sistema ha agito con tanta spregiudicatezza da fare impallidire i vecchi politici, che almeno agivano sul piano delle ideologie”. L’avvocato non ha mai nascosto di guardare con interesse all’area forzista e con gli azzurri ha avuto una lunga convivenza in giunta. Il partito attuale però non pare per nulla in linea con la sua visione. “Un partito come Forza Italia non ha esitato, in nome dell’unità del centrodestra, ad abbandonare l’amministrazione comunale nel pieno di una crisi finanziaria, ha dimostrato, a livello locale, di perseguire interessi di parte e non quelli più generali della città. Diversamente – aggiunge – non si spiegherebbe l’incapacità di presentare una lista completa, conseguenza sicuramente di una gestione privatistica e familiare del partito. Se anche FI che ha eletto un proprio deputato all’assemblea regionale ed esprime anche il Presidente della Regione, lancia, nella nostra città, messaggi così poco edificanti, significa che abbiamo ancora molta strada da fare per raggiungere livelli accettabili di partecipazione alla vita democratica”. Non commenta più di tanto le scelte sugli assessori potenziali, indicati da tutte le coalizioni. “Speriamo che questa crisi sia limitata al nostro territorio e non sia irreversibile, ma per bloccarla ci vuole una classe politica seria, capace e responsabile, perché quando il livello si abbassa si diventa meno impermeabili alle suggestioni del potere. Sulla proposta degli assessori designati non voglio esprimere alcun giudizio, anche se non mi aspettavo di vedere qualche protagonista della vita politica cittadina – continua – accettare di esercitare un ruolo di secondo piano, per giunta in una coalizione non ben definita”. Il sindaco che attende il successore, ribadisce che si dovrà dare priorità “alla legalità” e ad una campagna elettorale basata sui contenuti.

“Ho visto che rispetto a cinque anni fa è aumentato il numero dei candidati al consiglio comunale. Apparentemente potrebbe essere un buon segnale di maggiore partecipazione alla vita democratica. In questo caso però sarebbe preferibile attendere l’esito delle elezioni – conclude – solo allora scopriremo se si tratta di una consapevole scelta o del solito inaccettabile e preoccupante stratagemma, quello cioè di utilizzare la gente come merce di scambio. Spero in una campagna elettorale ricca di contenuti che sappia affrontare con competenza tutti i problemi della nostra città. Spero che non si perdano di vista valori fondamentali come il rispetto reciproco e quello della legalità. Spero anche che si trovi il tempo per dibattere su argomenti legati alle elezioni europee; elezioni cruciali da cui dipendono il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Solo così possiamo evitare di immiserire il dibattito politico”. L’avvocato chiude un governo della città che lo ha visto affrontare non solo le emergenze di bilancio, sfociate nel dissesto, ma pure quelle politiche: ha dovuto più volte rivedere lo schema della propria giunta e alla fine però non ha trovato spazio per un progetto bis.

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