"Grande Sicilia" si prepara sul territorio, "alle provinciali decisivi nella vittoria di Tesauro"
Posizioni che sembrano ancor più distanti dalla visione degli alleati del sindaco Di Stefano
Gela. Sul territorio, il percorso organizzativo di “Grande Sicilia”, nei prossimi mesi, dovrebbe delinearsi, con la piena costituzione del gruppo territoriale che fa riferimento all'Mpa dell'ex governatore siciliano Lombardo, al movimento civico del sindaco di Palermo Lagalla e all'ex presidente Ars Micciché. Tutte queste esprienze, con in testa quella più consolidata dell'Mpa, andranno a confluire in “Grande Sicilia”, che ha già fatto l'esordio in diversi consigli comunali. Si lavora alla fase congressuale. In città, c'è un gruppo storico dell'Mpa, che fa parte del “modello Gela” del sindaco Di Stefano, ma privo di rappresentanza consiliare. L'Mpa è diventato un vero e proprio caso politico. Alle provinciali di secondo livello, infatti, i voti degli autonomisti, per certi versi decisivi, sono andati al neo presidente del Libero Consorzio Walter Tesauro, candidato di Forza Italia e del parlamentare Ars Michele Mancuso. Tra Mpa e FI sussiste un patto federativo nazionale. I lombardiani, in città, non hanno potuto far altro che attenersi. Lo scotto per il sindaco Di Stefano c'è stato e gli esponenti Mpa, in giunta con l'assessore Valeria Caci, sanno che quanto accaduto alle urne potrebbe determinare conseguenze. Attendono indicazioni ufficiali dal sindaco, che se non subito comunque farà proprie valutazioni pollitiche. Gli alleati nel “modello Gela” sicuramente non sono entusiasti delle mosse dei lombardiani, che a loro volta hanno spiegato di essere stati chiari sia nello scegliere Di Stefano, in controtendenza rispetto al resto del centrodestra, sia nel sostegno a Tesuaro durante la corsa per le provinciali. A livello regionale, Lombardo e gli altri leader di “Grande Sicilia”, facendo una disamina del voto della scorsa settimana in tutte le province siciliane, non si nascondono per quanto concerne Caltanissetta. “A Caltanissetta, la nostra azione si è rivelata determinante nella vittoria di Walter Tesauro, confermando la solidità di una presenza che cresce anche dove il quadro politico è più fluido”, hanno riferito sul profilo social ufficiale di “Grande Sicilia”. “Non siamo spettatori: siamo protagonisti consapevoli di un processo di ricostruzione politica che pone al centro l’idea di una Sicilia libera, autonoma e forte nei suoi territori. Questi risultati non nascono per caso: sono il frutto di una politica che preferisce seminare piuttosto che inseguire il consenso effimero, che sceglie di parlare con i cittadini anziché di loro, che costruisce legami anziché slogan. Grande Sicilia cresce perché ha scelto di camminare con la Sicilia vera, quella che spesso non trova voce nei grandi riflettori ma che è il cuore pulsante dell’isola. Noi continueremo a camminare con la Sicilia, tra la gente, nei comuni, nei consorzi, tra i campanili e le piazze. Con l’umiltà dei servitori e la determinazione di chi sa che il futuro non si eredita: si costruisce”, continua la nota diramata. Posizioni che sembrano ancor più distanti dalla visione degli alleati del sindaco Di Stefano.
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