Gela. Nuova giornata di sciopero per gli operai della società Sudelettra.
Ancora sciopero alla Sudelettra. I lavoratori si sono dati appuntamento davanti agli uffici amministrativi di Eni fin dalle prime ore del mattino. Ieri, è fallita la trattativa avviata all’Ufficio provinciale del lavoro di Caltanissetta con l’obiettivo di bloccare i ventisette licenziamenti decisi dai vertici dalla società elettrostrumentale. A questo punto, si attende una convocazione dalla prefettura di Caltanissetta, già chiesta dai segretari di Fiom, Fim e Uilm. Allo stato attuale, non sembra trasparire alcuna possibilità d’intesa. I manager Sudelettra hanno detto no anche all’ipotesi di ammortizzatori sociali che possano evitare i tagli.
Prorogata la cassa integrazione dell’Eurocoop. Intanto, sul disastrato fronte dell’indotto Eni arriva la proroga, per altre tredici settimane, della cassa integrazione destinata agli operai della Eurocoop, azienda ferma da mesi a causa della mancanza di commesse da raffineria. L’intesa è stata chiusa tra i rappresentanti del gruppo, attualmente in amministrazione giudiziaria, e gli stessi segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese.
Fondi insufficienti? In ogni caso, sono proprio gli ammortizzatori sociali a preoccupare, e non poco, operai e sindacalisti. Il cinque percento dei fondi messi a disposizione dal ministero sembra assolutamente insufficiente a rispondere alle richieste che arrivano da diverse aziende dell’indotto. Un caso su tutti, è quello della Smim che, nelle scorse settimane, ha ufficializzato 115 licenziamenti. I pagamenti della cassa integrazione per i primi tre mesi dell’anno in corso dovrebbero essere coperti proprio attingendo dal cinque percento dei fondi a disposizione. Le somme, addirittura inferiori a 500 mila euro, non sarebbero però in grado di fronteggiare tutte le eventuali richieste.
