Gela. Credevano di trovare una seduta monotematica del consiglio comunale sul caso dell’indotto Eni.
“Non c’è nessuno…”. I lavoratori radunatisi a Palazzo di Città, invece, hanno trovato le porte dell’aula consiliare chiuse. La seduta monotematica, in realtà, non è mai stata convocata. Il presidente del civico consesso Alessandra Ascia, durante l’ultima protesta in aula degli operai, aveva proposto una riunione tra consiglieri, giunta e lavoratori, senza però fare riferimento a convocazioni ufficiali. “La mia proposta – spiega proprio il presidente Ascia – non è stata accolta dal consiglio comunale e neanche i lavoratori, ad eccezione di alcuni di loro, l’hanno appoggiata. Di conseguenza, non ho potuto assumere alcun impegno ma da diversi giorni sto chiedendo all’amministrazione comunale di prendere una decisione sul caso”.
I lavoratori a mani vuote. “Ci avevano detto che si sarebbe parlato del caso indotto già questa sera – spiegano i lavoratori arrivati in municipio – ma non c’è nessuno. Addirittura, sindaco e vice sindaco sono in trasferta a Torino”. Proprio il vice sindaco Simone Siciliano, da Torino, spiega che “i lavoratori verranno convocati per partecipare ad una conferenza stampa pubblica di modo da avere un confronto in base ai prossimi sviluppi dell’intera vicenda”. La crisi dell’indotto sta mettendo in difficoltà centinaia di operai e altrettante famiglie. Solo nelle scorse ore, sono arrivati i licenziamenti tra le fila di Elettroclima srl e, davanti agli uffici amministrativi di Eni, hanno protestato i loro colleghi di Elettroclima srl. Più di sessanta dipendenti, attualmente in cassa integrazione, rischiano il taglio definitivo. In municipio, sono arrivati gli agenti di polizia, quelli della municipale e i carabinieri della radiomobile.