Gela. I tempi precisi non si conoscono, soprattutto dopo l’incontro piuttosto turbolento di ieri sera. Il sindaco Lucio Greco ha ricevuto mandato dalla sua maggioranza e dovrà risolvere una crisi politica che venerdì scorso, subito dopo l’azzeramento della giunta, sembrava potersi definire con criteri prestabiliti, ma che all’indomani del vertice domenicale non pare così facile da dipanare. I pro-Greco, in gran parte, sono ormai per un criterio che dia prevalenza alla stabilità politica, anche in consiglio comunale. Quindi, in giunta spazio ad assessori che rappresentano gruppi che siedono tra gli scranni dell’assise civica. Un parametro che sicuramente taglia fuori i renziani di Italia Viva, che in giunta ci sono stati con l’assessore Cristian Malluzzo, ma che in consiglio non hanno esponenti di riferimento. Ad oggi, l’avvocato, nonostante siano state fatte tante ipotesi, fino a quella di aprire al Pd e al Movimento cinquestelle, pare intenzionato a riconfermare il patto di due anni fa, ma senza i dem. Nell’alleanza, c’è l’Udc, che ieri ha indicato la propria linea e conferma il ruolo dell’assessore Danilo Giordano. Per i centristi, in giunta devono stare assessori che abbiano rappresentanza tra i banchi del consiglio. Il blocco politico per il rilancio, quindi, dovrebbe annoverare il fronte civico (“Una Buona Idea”, “Un’Altra Gela” , “Impegno Comune” e l’indipendente Rosario Trainito), “Liberamente” (che adesso ha dato piena disponibilità dopo le aperture di Greco), l’Udc e Forza Italia. Se centristi e azzurri non avevano accolto di buon grado la scelta di azzerare, ora invece sembrano quasi certi di poter riconfermare le loro posizioni. Ai forzisti toccherebbe il secondo assessore, atteso da mesi. Questa mattina, le dimissioni dell’assessore Danilo Giordano sono state consegnate al sindaco. Mancano quelle della forzista Nadia Gnoffo, che invece le ha fatte avere al partito. Tra Forza Italia e Greco, però, a differenza del “gelo” delle ultime settimane, sembra che l’intesa possa rinsaldarsi, purché l’avvocato dia seguito alle garanzie politiche, più volte richiamate anche dal deputato regionale Michele Mancuso (in primis il secondo assessorato).
Ieri sera, però, il sindaco non ha mancato di lanciare qualche avviso ai naviganti, soprattutto verso i partiti. Ha lamentato l’eccessivo isolamento, anche in consiglio comunale. Pare abbia chiesto una presenza politica più incisiva dei partiti. Mira ad un maggiore coinvolgimento di partiti che hanno riferimenti diretti sia a Palermo che a Roma. Ad oggi, a conti fatti, risultati importanti sono arrivati dai civici, mentre Greco si attenderebbe di più dai partiti strutturati. Per capitoli come la portualità o i finanziamenti, spesso l’avvocato ha fatto fede ai contatti e ai collegamenti istituzionali del Movimento cinquestelle e dello stesso Partito Democratico, che un supporto istituzionale sono disponibili a darlo, ma si tengono fuori dalla maggioranza. Il resto, l’hanno fatto perlopiù i civici. Sui criteri di scelta si gioca la tenuta di una maggioranza che potrebbe perdere qualche pezzo. Ieri, durante il vertice, anche il consigliere comunale di “Un’Altra Gela” Vincenzo Cascino ha sollevato molti dubbi. Pesanti perplessità sui sistemi di scelta che pare siano condivisi dal gruppo politico che sostiene l’assessore Giuseppe Licata, che a sua volta potrebbe non essere riconfermato, suscitando reazioni che sono ancora da valutare. Licata, che ha portato avanti il settore urbanistica, ha scelto di aderire alla Nuova Democrazia Cristiana dell’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro. Il consigliere Cascino è tra gli esponenti di maggioranza più vicini a Licata e valuterà le decisioni del sindaco. “Credo che ieri il sindaco abbia fatto un discorso introduttivo molto incisivo e di alto livello – dice il consigliere comunale di “Un’Altra Gela” Romina Morselli – ha invitato tutti a dare un supporto ancora superiore, evitando gli scontri e le polemiche. Condivido il suo appello e spero che una soluzione, a garanzia della stabilità politica e amministrativa, possa essere trovata al più presto. Dobbiamo evitare divisioni e non possiamo limitarci ai posti o alle poltrone. Il sindaco ha cercato di elevare il livello. Vuole superare tutte le polemiche. Dobbiamo andare oltre le divisioni, anche se il compito è complesso. Con l’auspicio che davanti allo sforzo che sta facendo il sindaco, la coalizione possa accogliere il suo appello. Ci vogliono presenza sui temi e capacità di metterci la faccia, senza se e senza ma”. Il sindaco si trova a fronteggiare la crisi politica più difficile di questi due anni e dovrà valutare se l’alleanza del 2019 potrà ancora reggere le sorti amministrative della città, in una fase delicata, su svariati fronti, dal sistema rifiuti e fino ai finanziamenti.