Gela. Nel clima di totale incertezza politica che attualmente si respira nelle stanze della maggioranza del sindaco Lucio Greco, c’è anche chi mette subito le mani avanti, dicendo no a qualsiasi ingerenza del Partito Democratico. Non sembra un caso che sia il forzista Carlo Romano a mettere le cose in chiaro. Il consigliere, che in passato fu segretario cittadino dem, spiega che il Pd non può avere voce in capitolo nelle attuali contingenze della giunta. I dem uscirono un anno fa, diventando opposizione. “Il Pd ha governato la città per oltre 20 anni – dice Romano – fino all’afoso agosto del 2015, quando in città arrivò l’allora premier Matteo Renzi. Ad ogni competizione elettorale c’era quasi la corsa a candidarsi nelle liste del partito, e se ne riuscivano a fare anche tre alle amministrative e con percentuali di consenso non inferiori al 35 per cento. Due anni fa però il Pd ha raggiunto a stento il quorum necessario e l’attuale segretario cittadino ha addirittura rifiutato la candidatura. Non capisco, in queste condizioni, come possa il Pd dettare i tempi del riscatto della città e attribuirsi quasi una leadership nell’amministrazione Greco”.
Per Romano, attualmente il peso del Pd in città è politicamente irrisorio. “Saranno in tutto una decina tra simpatizzanti e dirigenti – continua il consigliere forzista – ricordo che il Pd aveva addirittura proposto di commissariare l’attuale sindaco”. Il forzista quindi alza il muro rispetto a qualsiasi velleità di un rientro dei Dem nell’amministrazione Greco, che allo stato sembra non avere un vero fondamento.