Gela. Con l’addio dell’assessore Fabrizio Morello, a Palazzo di Città si aprono i “balletti” politici. La giunta del sindaco Domenico Messinese, come se ce ne fosse ancora bisogno, ha dimostrato di boccheggiare e di non avere numeri sufficienti neanche per una precaria governabilità. In consiglio comunale, sembra che molto passi dalle sorti dell’uomo forte, il vicesindaco Simone Siciliano. Il licenziamento del suo braccio destro, probabilmente consentirebbe al sindaco di avere maggiori spazi di manovra. Siciliano non pare comunque in discussione, anche se ha incassato bordate per il fiasco sui rifiuti e critiche anche dai sindacati per l’intesa al ribasso sull’accordo di programma. Messinese, che ha perso uno della triade di ferro, l’assessore Morello, difficilmente si priverà dell’altro architrave, inviso a quasi tutta l’assise civica. Il sindaco potrebbe comunque tentare, per l’ennesima volta, la carta del dialogo con i partiti, magari anche quelli che gli potrebbero assicurare numeri ben più consistenti. La corsa è in salita. “Non siamo interessati a discorsi di giunta – dice il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina – non siamo maggioranza e stiamo organizzando l’alternativa al governo Messinese. Se il sindaco decidesse di aprire al dialogo su argomenti importanti per la città, non ci tireremmo indietro. Questo, però, è un dovere che non ci lega né a lui né alla sua giunta”.
“Un programma condiviso…”. Nelle scorse ore, l’altro dem Salvatore Gallo ha chiesto al sindaco di prendere una posizione netta. “Cacci Siciliano e apra il dialogo con i partiti”, ha detto. Il taglio di Siciliano, invece, non è tra i pensieri principali dei fedelissimi di Nello Musumeci. “Siciliano? E’ indifferente – spiega il capogruppo di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino – a noi, interessa un programma condiviso, nel tentativo di dare risposte alla città. Se Messinese proponesse una soluzione di questo tipo, potremmo anche decidere di collaborare. Ci vogliono punti concreti da attuare. La città sta collassando su sé stessa”. Insomma, quelli di Musumeci non chiudono del tutto le porte all’amministrazione comunale. Messinese è in cerca di assessori e un nuovo azzeramento, dopo quello a metà dello scorso dicembre, non pare in cantiere. A questo punto, dovrà decidere se aprire la sua giunta ai rinforzi, magari suggeriti dal drappello di “volenterosi” che si è messo a disposizione (drappello politicamente variegato), oppure fare un passo deciso verso i partiti. Da tempo, si cerca di capire se il sindaco saprà mettersi un simbolo sopra la testa. Per ora, tutti i tentativi non hanno avuto grandi esiti. A Palazzo di Città, nel post-Morello, già circolano i primi nomi di eventuali nuovi acquisti. Tra questi, è spuntato quello del commercialista Nicola Gennuso, che sarebbe vicino ad almeno uno dei “volenterosi”, ormai decisi alla collaborazione con il sindaco. Ipotesi che potrebbe essere seguita dai nomi di altri papabili. Maurizio Melfa e Fabrizio Morello hanno lasciato la giunta, rimangono due posti a disposizione e non sono da escludere altri “giri”.