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Giudice: "L'8 marzo non è una festa, serva a ricordare le tante donne ancora vittime di violenza"

Gela. In occasione della giornata internazionale della donna, che si celebra oggi, il presidente del consiglio comunale Paola Giudice ha voluto rendere pubblica una sua riflessione, che proponiamo. “P...

A cura di Redazione
08 marzo 2025 07:15
Giudice: "L'8 marzo non è una festa, serva a ricordare le tante donne ancora vittime di violenza" - Il presidente del consiglio comunale Paola Giudice
Il presidente del consiglio comunale Paola Giudice
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Gela. In occasione della giornata internazionale della donna, che si celebra oggi, il presidente del consiglio comunale Paola Giudice ha voluto rendere pubblica una sua riflessione, che proponiamo. “Parlare dell’8 marzo non è affatto semplice, il rischio è sempre quello di scadere nella retorica. Una giornata ricca di significato e valore che, purtroppo, negli anni è stata spesso svilita riducendola a un insieme di frasi fatte, luoghi comuni e stereotipi se non addirittura a un “carnevale” che ha, spesso, ottenuto un risultato lontano dallo spirito originario ossia ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche da un lato e le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in tutto il mondo, dall’altro. La giornata internazionale della donna non è una festa e non lo è mai stata. Nasce per ricordare e celebrare le operaie di una industria americana rimaste uccise in un incendio. E oggi, questa giornata, voglio dedicarla alle tante, troppe, donne vittime di violenza fisica, psicologica ed economica, di soprusi, alle tante vittime giornaliere di femminicidio. Essere donna nel Terzo Millennio non dovrebbe neppure essere una condizione da tutelare o preservare ma una condizione di normalità”, spiega.

“Non mi stancherò mai di sognare un mondo nel quale le donne non debbano avere bisogno di quote rosa, di posti riservati, di giornate dedicate, un mondo nel quale non ci si debba sorprendere di vedere una donna in una qualsiasi posizione lavorativa, sociale o politica. E invece siamo qui a dovere ancora rivendicare ciò che è già nostro in quanto esseri umani. Paradossalmente le donne saranno considerate tali nella loro essenza più profonda quando non avranno bisogno di giornate per celebrarle. La donna, così come l’uomo, così come ogni essere vivente, va celebrata giornalmente”, conclude il presidente dell’assise civica.

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