Gela. Talebani, ribelli, dissidenti. Chi ha politicamente osteggiato il sindaco Angelo Fasulo è stato definito in questi modi. Rocco Giudice dagli scranni del consiglio comunale non ha mai fatto sconti a nessuno.
Senza guardare tessere di partito o convenienze. Ed oggi si sente offeso quando i vertici del Pd minacciano espulsioni. La sua riflessione è durissima. “Dovrebbero essere espulsi dai partiti – dice – coloro che ne mortificano l’esistenza, che non riuniscono gli organismi, che non si confrontano con gli iscritti, che si svegliano qualche settimana prima del voto e pensano di essere leader”.
“Ma smettetela di babbiare – continua – con l’intelligenza dei cittadini e parlate la lingua della sincerità con i giornalisti che sanno tutto perchè loro, la politica, la seguono ogni giorno non solo qualche settimana prima del voto. Seguire la politica ogni giorno, ciò che tanti consiglieri comunali abbiamo fatto insieme all’ex segretario del PD Carlo Romano. Ciò che dovrebbe fare il deputato invece di definire dirigenti di partito i dissidenti e concludere dicendo che coloro che non si allineano saranno cacciati dal partito. Peppe Arancio parli del PD nel quale io, tu, Biundo, Cafà, Orlando, Licata, Cassarà, Liardo e l’elenco se vuoi può continuare di tutti coloro che abbiamo scelto di non candidarci nella lista del PD dopo la sconfitta alle primarie di Lillo Speziale. Un po’ di coerenza e se proprio invito alla coerenza ci deve essere si usino altre argomentazioni e la si smetta di mettersi in bocca concetti inutili sotto tutti I profili. C’era e continua a esserci un problema: modello amministrativo non convincente ma se al deputato piace non mancherà a loro fare 3-4 liste forti, competitive e ricche di entusiasmo nel comunicare il programma elettorale. Vi suggerisco qualche tema nuovo: acqua pubblica, terreni pubblici regalati, appalti, affidamenti , incarichi e non per ultimo il cielo azzurro tutti i giorni. Ovviamente lavoro per tutti. Sono pronto al confronto, il grande assente degli ultimi 4 anni e 9 mesi. Il resto, termini ridicoli e concetti da novelli leader risparmiateli all’opinione pubblica”.
